PESCARA È l'aquilano Carmine Ranieri il primo segretario generale della Cgil Abruzzo-Molise. L'elezione è avvenuta ieri pomeriggio, a Montesilvano, al termine dei lavori del congresso che ha sancito la fusione delle due segreterie regionali in un unico organismo. «È la conclusione di un percorso avviato tre anni fa e, al tempo stesso» ha detto il segretario uscente, Sandro Del Fattore, «rappresenta l'avvio di una nuova fase, con una nuova struttura confederale regionale. È la prima sperimentazione che la Cgil compie in Italia di accorpamento di due strutture regionali». Il primo impegno che attende la nuova struttura sindacale è la manifestazione che si terrà il primo dicembre, sempre a Montesilvano. Si intitola "Siamo qui", e la Cgil vi parteciperà «per dire che l'Italia è una paese solidale e che vuole rispettare ed applicare la nostra Costituzione», ha detto il neo segretario, Ranieri, nel corso del suo intervento. Lavoro, sanità, migranti, infrastrutture e trasporti, equità sociale, sono alcuni dei temi trattati nel corso della due giorni che si è svolta al Gran Hotel Adriatico. «L'Italia cresce a 2 velocità, le regioni che trainano la ripresa sono quelle del Nord ma in questa legge finanziaria mancano le risorse per il Sud. In Abruzzo aumentano le esportazioni il Molise arretra, ma in entrambe le regioni abbiamo la spesa più bassa delle famiglie, perché il lavoro è discontinuo e i giovani emigrano». E ancora: «A una tassazione alta nelle Regioni Abruzzo e Molise non corrispondono adeguate performance da parte della pubblica amministrazione. In questo senso nelle nostre regioni siamo messi davvero maluccio», ha osservato il segretario appena eletto, «e a evidenziarlo è l'ultima indagine della Commissione europea sulla qualità della pubblica amministrazione. A fronte di 192 regioni europee, infatti, l'Abruzzo si piazza al 13 posto tra le regioni italiane ed il Molise al 18 posto, fanno peggio solo la Calabria e la Campania. Se dovesse andare il progetto sulle autonomie differenziate con una grossa fetta delle tasse che resterebbero lì dove vengono generate, l'Abruzzo e il Molise, regioni fortemente indebitate e con una capacità impositiva molto bassa, si troverebbero con ancora meno risorse per poter garantire servizi pubblici, miglioramento della pubblica amministrazione, sviluppo e lavoro. Una spirale pericolosa che aumenterebbe il gap con le regioni del Centro e del Nord».Tra le priorità individuate dal nuovo segretario quella di un piano di investimenti sulle opere infrastrutturali, «completando alcuni grandi assi viari e ferroviari e accelerando la realizzazione degli interventi già programmati nel Masterplan», oltre alla messa in sicurezza delle strade. «L'Abruzzo e il Molise», ha concluso, «non possono rischiare di essere tagliate fuori dai principali corridoi di trasporto intermodale che collegheranno nei prossimi anni la Spagna con i Balcani, passando per l'Italia. Le nostre regioni sono nel baricentro di questa linea di trasporto ma possono rischiare di restare fuori a causa della debolezza delle nostre politiche regionali».