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Pescara, 24/07/2024
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Data: 26/11/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Abruzzo verso le regionali - Bellachioma impone il veto a Di Matteo. La Lega all'ex assessore in guerra con D'Alfonso: sì all'alleanza solo se spacchetta la civica e divorzia da Gerosolimo

PESCARA Da Abruzzo Insieme ad Abruzzo separati. Cioè spacchettare la lista civica più ambita del momento. Questo chiede la Lega a Donato Di Matteo, ex assessore regionale diventato il nemico numero uno di Luciano D'Alfonso. A fare da apripista, due giorni fa all'Aquila, è stato il deputato del Carroccio, Luigi D'Eramo, che ha puntato alto ponendo un veto senza appello sull'ex assessore della giunta regionale di centrosinistra, ed esclamando: «Non siamo al mercato». Ha però aggiustato la mira, ieri mattina, il leader regionale del partito di Matteo Salvini, dopo aver avuto un colloquio riservato con D'Eramo. Il verdetto emesso da Giuseppe Bellachioma, che doveva restare all'interno della Lega, in serata è trapelato. Ciò che il coordinatore della Lega chiederà a Di Matteo è una prova di fedeltà che sgomberi da qualunque sospetto la sua scelta di passare da una parte all'altra della barricata che separa il centrodestra dal centrosinistra. In altre parole, Di Matteo, secondo la Lega, non può rimanere a cavalcioni su quella barricata in attesa della proposta più allettante e del momento per lui più opportuno per saltare da una parte o dall'altra. Per Bellachioma la prova di fedeltà è solo una: separarsi da Andrea Gerasolimo su cui pende già un doppio no pronunciato non solo dal partito di Salvini ma soprattutto dagli alleati di Forza Italia, quindi Nazario Pagano, per quanto è accaduto a Pratola Peligna e alla sindaca azzurra Antonella Di Nino. Ma anche sulla fedina politica di Di Matteo la Lega non ha ancora certezze. E non basta a Bellachioma neppure quanto è accaduto alle ultime provinciali di Pescara, dove la spaccatura nel centrosinistra generata dall'ex assessore ed ex Pd, ha spianato la strada al candidato del centrodestra, Antonio Zaffiri, per essere certo dell'alta fedeltà di Di Matteo. Ci vuole di più, molto di più, altrimenti prevarrà la linea radicale di D'Eramo.Ci vuole il sacrificio più grande per l'ex assessore: sciogliere il patto con Gerosolimo, scaricare quest'ultimo come se fosse una zavorra e, di conseguenza, cancellare dalla geografia politica delle elezioni regionali del 10 febbraio 2019 "Abruzzo Insieme", la più accredita delle liste civiche capace di portare in dote a chi la sposa non meno di un sei per cento di voti che possono fare la differenza se il candidato del centrosinistra dovesse essere quello autorevole, e cioè Giovanni Legnini. A Di Matteo viene chiesto molto: per correre con il centrodestra dovrà gettare a mare metà della sua dote di voti per tornare ad essere un comune mortale, politicamente parlando. Che farà?

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