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Pescara, 24/11/2024
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30/11/2018
AbruzzoWeb
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Consiglio Abruzzo: ok a taglio vitalizi, Lolli, «Voto il 10 febbraio, resto solo voci» |
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L’AQUILA - Taglio dei vitalizi degli ex consiglieri regionali che va dal 9 al 25 per cento, a partire dagli assegni superiori a 1.500 euro mensili per finire a quelli di oltre 6.000 euro. La misura a lungo attesa, cavallo di battaglia del Movimento 5 stelle è stata approvata all'unanimità nel Consiglio regionale abruzzese di oggi, dopo una lunga e serrata discussione.
Approvata anche una maxi-variazione di bilancio da 5,4 milioni per misure urgenti e indifferibili, le uniche che del resto possono essere approvate dal Consiglio sciolto a metà agosto, dopo le dimissioni del presidente Luciano D'Alfonso, che è andato a fare il senatore a Roma.
La seduta ha avuto come altro importante passaggio l'intervento del presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli, che ha ribadito che "non c'è stato nessun tentativo di rinviare la data delle elezioni dal 12 febbraio al 26 maggio, in concomitanza con le elezioni europee".
A passare in aula all'unanimità il provvedimento sui vitalizi, approvato nel pomeriggio in Commissione Bilancio a maggioranza, con il voto contrario del consigliere regionale di Forza Italia, Gianni Chiodi, ex presidente della Regione, e del consigliere di Regione Facile Alessio Monaco, che non ha partecipato al voto.
Il progetto di legge sul contenimento della spesa unifica i testi finora presentati e approvati sui tagli dei vitalizi e sul divieto di cumulo degli stessi. La commissione ha esaminato la tematica dopo Il governo nazionale ha annunciato l’imposizione alle Regioni della riduzione dei vitalizi, pena il taglio dell’80 per cento dei trasferimenti statali ai Consigli regionali inadempienti.
La misura sarà inserita nella prossima legge di stabilità.
Nel testo si prevede l’esenzione dal taglio per i vitalizi fino all’importo lordo di 1.500 euro mensili; la riduzione del 9 per cento degli importi mensili che vanno da 1.501 a 3.500 euro, del 12 per cento per vitalizi da 3.501 a 6.000 euro e del 25 per cento per gli importi di oltre i 6.000 euro. Le riduzioni si applicano anche agli assegni di reversibilità. In riferimento al cumulo degli assegni, c’è il divieto di vitalizio e reversibilità con analoghi istituti previsti per gli eletti alla carica di parlamentare europeo, parlamentare della Repubblica italiana, di consigliere o assessore regionale.
In precedenza, i provvedimenti sul taglio dei vitalizi in essere e maturati firmata dal presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio (Pd), e dal consigliere Pd Pierpaolo Pietrucci, e sul divieto di cumulo, presentata dai penstastellati, approvati dalla commissione bilancio, non sono mai stati discussi dall’assemblea regionale.
Va ricordato che a partire da questa legislatura, e per gli attuali consiglieri, i vitalizi sono stati aboliti nel 2014.
A mostrare perplessità sul provvedimento Leandro Bracco di Sinistra Italiana secondo il quale la misura è a forte rischio di impugnazione, non potendo essere considerata "urgente e indifferibile".
A fare chiarezza e a sgombrare il campo delle voci che si sono rincorse sui giornali di tentativi di spostare la data del voto regionale in Abruzzo al 26 maggio, in concomitanza con le Europee, è stato poi il presidente vicario Lolli, a nome anche del Partito democratico.
"Ai colleghi consiglieri che si candideranno, suggerisco di prepararsi per il voto fissato al 10 febbraio, perché è questa la data altamente probabile, a meno che non sia il governo ad intervenire", ha detto Lolli.
Chiarimento apprezzato da Forza Italia, per voce di Mauro Febbo, e dal Movimento 5 stelle, per voce della candidata presidente della Regione, ad oggi l'unica in campo, Sara Marcozzi. Unica voce a favore del rinvio del voto è risultato essere così, Leadro Bracco.
"Chi propone lo spostamento del voto - ha detto Lolli - ha solide argomentazioni, come i risparmio dei costi e le condizioni atmosferiche avverse. Dall'altra parte, sul piatto della bilancia, c'è l'altrettanto solido argomento che non si può procedere altri mesi in regime di prorpogatio, e dunque bisogna votare il prima possibile. Del resto è stato il sottoscritto, in accordo con la Corte di Appello,a fissare la data del voto il 10 febbraio, ritenuta la prima data utile. E assicuro che non ho fatto richiesta mai e a nessuno di spostare questa data".
Resta in campo però l'ipotesi di un intervento governativo, e il questo caso, spiega Lolli, "dovesse esserci atto politico in questa direzione, e che mi chiedesse di cambiare posizione, convocherei tutti voi immediatamente, per decidere il da farsi".
Un atto politico da Roma che però dovrebbe arrivare in tempi strettissimi, perché ricorda Lolli, "organizzare le elezioni non è uno scherzo, la macchina è già partita, abbiamo già assunto oneri finanziari per la stampa di schede e manuali".
Ad assicurare Lolli, che il governo non rinvierà proprio nulla è Marcozzi.
"Noi avevamo chiesto di votare anche prima, il 2 dicembre, ma va bene anche così. E vorrei ricordare che al governo c'è anche il Movimento 5 stelle, compatto nel ritenere che in Abruzzo si debba andare a votare subito, senza perdere altro tempo".
Febbo, a sua volta ha ringraziato per il chiarimento, "utile a sgomberare il campo dalle voci e fantasiose ricostruzioni che si rincorrono. Noi avevamo detto che si deve votare il 10 febbraio, e il 10 febbraio si voterà".
Bracco ha fatto invece notare che "votando a febbraio, molte liste civiche dovranno raccogliere 1.500 firme tra natale e capodanno, e questo ditemi se è normale. Inoltre, qualora anche una sola persona fosse impedita ad andare a votare, perché bloccata in casa da un metro di neve, la stessa potrebbe fare ricorso al Tar, che potrebbe dargli ragione, e si avrebbe così una legislatura che inizierebbe sub judice".
Bracco dunque ribadisce che "sarebbe molto meglio votare il 26 maggio, con un risparmio di 6 milioni di euro, che con le casse della Regione esangui, non sono pochi".
Il Consiglio regionale riunito nella seduta odierna ha approvato numerosi provvedimenti ritenuti, visto lo scioglimento dell’assemblea dello scorso mese di agosto alla luce delle elezioni del 10 febbraio prossimo, indifferibili e urgenti, oltre che rientranti nell’ordinaria amministrazione.
Tra essi spicca, a firma del presidente della prima Commissione Bilancio, Maurizio Di Nicola, il progetto di legge che assicura un supporto finanziario alle Province Abruzzesi per l’attuazione del piano neve, per un importo di 1,7 milioni di euro.
La maxi variazione da 5,4 milioni ha assicurato contributi ai Comuni per opere infrastrutturali, al Teatro Marrucino di Chieti, al Fondo unico regionale per la cultura (Furc), al Fondo di rotazione per il Consorzio di bonifica centro e per il Consorzio interno nord, al Fondo sociale regionale per l’espletamento di servizi in materia sociale e socio assistenziale. E ancora trasferimenti alle province per il trasporto e assistenza scolastica agli studenti disabili, i contributi previdenziali per i dipendenti del centro di ricerca Cotir di Vasto, il contributo ai Comuni per la qualificazione Urbana, i contributi alle associazioni Anfaas, le provvidenze per l’unione Ciechi e le erogazione di contributi per il sostegno alimentare delle persone in stato di povertà.
Il consiglio ha approvato anche il rendiconto 2013, ovvero la quantificazione esatta, con tutte le pezze d'appoggio del caso, su quanto incassato e quanto speso, la cui prima versione era stata bocciata a marzo dalla Corte costituzionale.
Approvati anche i bilanci di previsione delle Aziende per il diritto agli studi universitari (Adsu) di Teramo, L'Aquila e Chieti, e ancora il Bilancio di previsione dell’Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente (Arta), il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, relativi al pagamento della quota associativa annua per la partecipazione all’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno(Svimez), e per il pagamento del contributo al Centro interregionale di studi e documentazione.
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