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Pescara, 24/07/2024
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Data: 01/12/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ferrovie, il libro nero. Più lenti, più costosi i treni delle beffe sulla linea adriatica. Il paradosso svelato da Federconsumatori: per andare a Milano con l’alta velocità sul versante tirrenico i viaggiatori spendono meno

PESCARA Sulla linea ferroviaria adriatica si viaggia più a lungo spendendo di più, rispetto alla linea tirrenica servita dall'alta velocità. È lo scenario penalizzante, per la mobilità abruzzese, emerso ieri nell'ambito della presentazione della quinta edizione del Libro nero sulle ferrovie abruzzesi, curato dal responsabile dell'Osservatorio sulla mobilità di Federconsumatori Abruzzo, Tino Di Cicco, avvenuta presso la stazione di Pescara centrale: «Sulla direttrice adriatica - esordisce Di Cicco - gli utenti che viaggiano da Pescara a Milano e ritorno, pagano un biglietto a chilometro più alto del doppio rispetto a quanti viaggiano da Roma a Milano, pur muovendosi in termini peggiori rispetto a questi ultimi che con l'alta velocità toccano i 220-230 chilometri orari, contro i 110 dell'adriatica». Un problema, questo, acuito dalla carenza di posti disponibili sui treni a cavallo delle prossime festività natalizie: «Se un viaggiatore di Pescara o di Bari - accusa il responsabile dell'Osservatorio sulla mobilità di Federconsumatori Abruzzo - a Milano va a chiedere un biglietto per rientrare a casa, non troverà un posto libero dal 20 al 24 dicembre, con la beffa che chi percorre brevi tratte occupa il posto anche per chi ha necessità di viaggiare a lungo».
Un contesto difficile, dunque, quello della ferrovia adriatica a cui l'esperto di mobilità su ferro vorrebbe porre rimedio con una proposta alle Ferrovie: «Grazie all'investimento del gruppo Ferrovie dello Stato (Fs) di 1,5 miliardi di euro, che in due anni consentirà di velocizzare la linea fino ai 200 chilometri orari - ricorda Tino Di Cicco -, sarebbe importante recuperare più locomotive Etr 500 dismesse dall'alta velocità, riducendo a 2 ore e 35 minuti la tratta Pescara-Bologna che unita ai 55-60 minuti per arrivare da Bologna a Milano con l'alta velocità, consentirebbe di arrivare nel capoluogo lombardo con sole 3 ore e mezzo di viaggio».
ESPERIMENTI E RICHIESTE
Una richiesta già accolta da Ferrovie dello Stato, con il terzo Etr 500 Frecciarossa che dal 9 dicembre collegherà Torino a Lecce passando da Pescara. Ma per Federconsumatori questo non è sufficiente: «Bisogna che le Frecce partano anche da Pescara - osserva Di Cicco -, perché l'85% di questi treni partono dalla Puglia e in caso di blocchi della linea, come accaduto lo scorso 30 ottobre tra Foggia e San Severo, i viaggiatori che da Pescara devono dirigersi a nord restano bloccati. Questo a maggior ragione del previsto raggiungimento dell'alta capacità della linea Bari-Roma che, dal 2026, potrebbe contribuire ad isolare l'Abruzzo e il Molise. E poi bisogna ripristinare i treni interregionali, che consentono di risparmiare rispetto alle Frecce».
LA CONCORRENZA
In sintesi, la questione è una: «Sulla direttrice adriatica - denuncia Tino Di Cicco, puntando il dito su Fs - c'è un monopolio, per cui le risorse vengono deviate per fare concorrenza, laddove c'è concorrenza (l'alta velocità tirrenica)».
Problematiche ascoltate e recepite dai vertici di Ferrovie dello Stato: «Innanzitutto - replica Marco Mancini, responsabile dei rapporti con le associazioni dei consumatori Gruppo Fs -, fino al 13 gennaio ci risultano centinaia di posti liberi, ma monitoreremo il fenomeno per far sì che ci siano posti a disposizione che non penalizzino chi parte da lontano. Non ci sono gli interregionali, ma ci sono i regionali che attraversano più regioni. E poi non penalizziamo la linea adriatica, ma ottimizziamo le risorse in modo da essere attrattivi sconfiggendo i competitors che, laddove non c'è l'alta velocità, sono il trasporto su gomma e il mezzo privato».

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