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Pescara, 24/07/2024
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Data: 01/12/2018
Testata giornalistica: Il Centro
«No biglietto? Niente bus»: in azione i supercontrollori. Avviata la sperimentazione sul 2/. In 15 giorni, impennata di ticket venduti. Stop a chi non paga

PESCARA Sulla linea 2/ non si sgarra: con la sperimentazione di quello che viene definito bonariamente un «servizio di portierato», da quindici giorni è pressoché impossibile viaggiare senza pagare. Tra la stazione centrale di Pescara e i Grandi alberghi di Montesilvano, all'ingresso del pullman, ci sono infatti sempre uno o due incaricati della Siglob, la ditta alla quale la Tua ha affidato il nuovo servizio.
PERSUASORI E DISSUASORI. Non sono controllori veri e propri, perché non fanno multe, ma sono un po' "persuasori" in quanto convincono i passeggeri a mettersi in regola, e un po' "dissuasori" quando impediscono di salire a chi vuole fare assolutamente il portoghese. L'esperimento è iniziato in sordina il 14 novembre, senza annunci. Gli assidui della linea ci stanno facendo l'abitudine. Il progetto viene seguito da Osvaldo Papa, ingegnere passato da Arpa all'azienda unica che ha inglobato la Gtm, oggi responsabile dei verificatori di Tua.
Prima di far "scendere" l'idea a Pescara, Papa ha visto di persona come andava alla Start, la società di trasporti di Ascoli Piceno: «I risultati ottenuti sono buoni», dice, «tanto che la Start con questo tipo di controlli ha recuperato cifre quantificabili in diverse centinaia di migliaia di euro».
PORTINAI. La Start si serve della Fifa Security, logo che infatti compare sulle divise dei nostri "portinai", che però sono dipendenti della Siglob, società abruzzese che fa riferimento a quella marchigiana. «Il progetto pilota è iniziato sulla linea 2/, che soffre di più il problema dell'evasione rispetto ad altre, come emerge dal numero maggiore di multe e dal rapporto tra controllati e verbalizzati», spiega Papa, «i numeri sono ancora parziali, perché una verifica approfondita arriverà dopo il primo mese, ma sono incoraggianti». Nei primi dodici giorni il personale Siglob ha infatti venduto direttamente 1.218 biglietti che probabilmente non sarebbero stati acquistati. Le obliterazioni poi sono più che raddoppiate secondo i controlli a campione in uno stesso giorno della settimana: venerdì 12 ottobre sul 2/ erano stati timbrati 179 biglietti, venerdì 16 novembre 386; di lunedì si è passati dai 171 biglietti vidimati il 15 ottobre ai 378 del 19 novembre.
I TICKET VENDUTI. Dopo la prima settimana, tende a ridimensionarsi il numero dei biglietti venduti a bordo, ma sono di più quelli venduti a terra, che costano 1,20 euro contro 1,50 del prezzo sul bus. La Tua sta monitorando tre rivendite in particolare, vicino al Tortuga, alla rotonda di via Marinelli e ai Grandi Alberghi, dalle quali la richiesta settimanale di biglietti è cresciuta, nell'ultima settimana rilevata, rispettivamente per un valore di 218, 300 e 120 euro. L'affidamento alla Siglob costa tra gli 11 e i 12mila euro per questo mese, e secondo le stime approssimative i rientri per l'azienda possono arrivare fino a 30mila euro. Del resto che l'idea funzioni si vede a occhio, come nella corsa di metà mattinata, in un orario non di punta, che abbiamo seguito A svolgere il servizio c'erano, in divisa Fifa Security, Gionata Rosafio e Kessa Baye, giovane di origine senegalese che comincia a fare pratica affiancando il collega più esperto.
PERSONALE STRANIERO. «Sulle linee Start», fa notare l'ingegner Papa, «la presenza di personale di origine straniera è importante proprio per il rapporto che riescono a instaurare con gli altri stranieri, che siano connazionali o no, verso i quali hanno maggiore capacità di persuasione». Proprio il giovane senegalese, nella "nostra corsa", intorno alle 11 al capolinea della stazione centrale, convince la prima persona che sale tergiversando a fare il biglietto: poche parole e il passeggero, dopo qualche titubanza, con le buone raccatta in tasca gli spiccioli necessari per mettersi in regola. L'autobus parte quasi vuoto e un po' per volta si riempie. Lontano dalle ore di punta il 2/ carica all'incirca una quarantina di persone lungo tutto il tragitto, ma arriva a contenerne un centinaio nei momenti di maggiore affollamento. Il trasporto scolastico porta una buona parte di viaggiatori, ma gli studenti sono solitamente abbonati. A ogni modo, durante il "nostro giro" nessuno sale a bordo senza biglietto alla mano: sono giusto un paio i tentativi di "scroccare", ma finiscono con le buone. Alla fine nessuno sale abusivamente, e all'arrivo del bus alle fermate si nota che la maggior parte dei passeggeri ha già il biglietto già pronto in mano.
POCHI BATTIBECCHI. «All'inizio c'è stata qualche difficoltà come è normale quando c'è una novità», racconta Gionata, il "tutor" di Kasse, «qualche battibecco più sostenuto e qualche lite con il prepotente di turno non manca mai. Ci sono stati anche casi in cui siamo stati costretti a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine, ma ora va tutto abbastanza liscio: la gente si sta abituando e di problemi ce ne sono sempre meno». Il servizio tra l'altro è stato avviato coordinandosi con la prefettura, e per i casi di emergenza esiste una linea diretta con i vigili urbani a Montesilvano e i carabinieri a Pescara. Altro dato indicativo di questo esperimento è quello del trasloco dell'abusivismo: mentre grazie al nuovo servizio crolla l'evasione sulla linea 2/, fioccano le contravvenzioni sulla 38-3 e 3/, che sono praticamente parallele alla 2/.
IL CONTAPERSONE. Di fronte ai primi dati parziali esprime soddisfazione il presidente Tullio Tonelli, dal 2017 a capo della Tua: «Io guardo ai risultati e, se ai costi corrisponde un ritorno documentato e positivo, perché non andare avanti? Sull'evasione stiamo lavorando molto anche sulla strada della tecnologia, con la bigliettazione elettronica», spiega Tonelli, «sui nuovi bus ci saranno contapersone e un servizio computerizzato per vedere quanti titoli di viaggio vengono convalidati: in questo modo sarà più semplice intervenire con controlli e multe». Passato questo mese di sperimentazione, il servizio potrebbe essere svolto direttamente da personale interno della Tua: «È un modello operativo che potremmo estendere e fare nostro», sottolinea il direttore generale Giuseppe Alfonso Cassino, «non abbandoniamo l'azione repressiva, ma quella preventiva all'atto dell'incarrozzamento si sta rivelando forse anche più utile».

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