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Data: 01/12/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Abruzzo verso le regionali - Meloni lancia la candidatura di Marsilio. La leader di Fratelli d'Italia indica al centrodestra il parlamentare per la presidenza della Regione. Berlusconi chiede tempo. FI e Lega frenano: «Nulla di definitivo». Pagano: «Approfondiremo nelle prossime ore». Bellachioma: «Nessuna comunicazione ufficiale»

PESCARA È il senatore Marco Marsilio il candidato di Fratelli d'Italia alla presidenza della Regione Abruzzo. L'indicazione è giunta al termine del vertice tra Silvio Berlusconi, il vicepresidente di Fi, Antonio Tajani, la leader di Fdi Giorgia Meloni, il vice presidente del Senato, Ignazio La Russa, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti. IL FORFAIT DI SALVINI. Cornice dell'incontro la villa di via Rovani, al civico 2, residenza milanese del Cav . Doveva partecipare anche il vice premier Matteo Salvini, che secondo i soliti rumors ha preferito non essere presente per evitare nuove polemiche e tensioni in maggioranza, affidando a Giorgetti il compito di partecipare al tavolo. «È andato benino», si è limitato a dire il sottosegretario al termine del briefing. Un'assenza pesante, quella di Salvini, che non è passata inosservata, innescando il puntuale tormentone di critiche da parte di qualche alleato, come il deputato di Fi e segretario di Rivoluzione Cristiana, Gianfranco Rotondi, non invitato al vertice «del presunto centrodestra». Che sull'assenza di Salvini ha commentato «che non può andarci, sennò si offende Di Maio».SITUAZIONE IMBARAZZANTE. Lo stesso Berlusconi si sarebbe molto risentito dell'assenza di Salvini, e anche La Russa non ha lesinato le critiche. «È chiaro», ha osservato, «che sta attraversando un momento di grande difficoltà al governo con i Cinque stelle. Lo capisco pure, a forza di stare con un piede di qua e uno di là. Però così non va, è un problema suo, non certo nostro. Lo sanno tutti che noi del centrodestra dobbiamo vederci per definire le candidature alle prossime regionali. Non capisco cosa ci sia di tanto riservato in tutto questo. Si vede che Salvini ha dei grossi problemi con i Cinque stelle. Noi l'avevamo detto sin dal primo momento», ha incalzato La Russa, «che con M5S non ci staremo mai al governo, sapevamo che si sarebbero create situazioni imbarazzanti come questa. Capiamo le sue difficoltà, lo ripeto, ma questa volta ci sembrava tutto trasparente. Era inevitabile che ci fosse un incontro sulle regionali». L'assenza del vicepremier, insomma, avrebbe impedito di chiudere definitivamente il cerchio sulle candidature alle regionali, anche se il quadro sembra abbastanza definito. INCONTRO CLANDESTINO. «Salvini dice che si è arrabbiato», ha commentato Giorgia Meloni, «perché si è saputo di un incontro che doveva essere clandestino, ma era una riunione in calendario da settimane per parlare di una cosa che sanno tutti, e cioè dei candidati del centrodestra per le regioni in cui si voterà, in alcune addirittura a febbraio. Con Berlusconi e con Giorgetti, che comunque era presente per la Lega, abbiamo parlato delle regionali, siamo andati un po' avanti e poi vedremo».LA REPLICA. Nel pomeriggio la Lega prova a smorzare le polemiche fra alleati. Fonti del Carroccio riferiscono di una lunga e cordiale telefonata tra Salvini e Berlusconi, che si sono confrontati su temi e nomi da proporre alle prossime amministrative e regionali. I nomi ufficiali dei candidati sarebbero in arrivo per la prossima settimana, e comunque, Salvini «non ha partecipato alla riunione per sopraggiunti impegni».LA CANDIDATURA. Tornando al motivo della riunione, «tra i nomi che noi abbiamo proposto, FI e Lega hanno mostrato una leggera preferenza per Marsilio. E quindi posso dire», ha detto ancora La Russa, «in via ufficiosa, che sarà il nostro candidato». Una candidatura, che «sarà ufficializzata insieme alle altre che spettano alla Lega (la Sardegna), e a FI (Basilicata e Piemonte), ma l'ufficializzazione ci sarà più avanti perché Berlusconi, si è riservato di fare un approfondimento con i sondaggi sulle altre candidature, in particolar modo sul Piemonte. Ci rivedremo molto presto».LA ROSA DEI NOMI. Nell'elenco che FdI ha proposto agli alleati, oltre a quello di Marsilio, c'erano anche i nomi di Giandonato Morra, avvocato teramano ed ex assessore regionale della giunta Gianni Chiodi, e il cardiochirurgo di Chieti Massimiliano Foschi. IL CANDIDATO. «Confermo la dichiarazione di La Russa», ha detto Marco Marsilio interpellato dal Centro. «C'è stata questa riunione, dalla quale è scaturita l'indicazione sul mio nome, cosa che mi inorgoglisce non poco. Si tratta di un'indicazione ufficiosa. Noi siamo rispettosi degli amici e alleati della coalizione che hanno chiesto una riserva di tempo per chiudere partite parallele nelle altre regioni, ma l'Abruzzo rappresenta una priorità dal punto di vita temporale. Viene prima delle altre regioni perché qui si vota il 10 febbraio».

FI e Lega frenano: «Nulla di definitivo». Pagano: «Approfondiremo nelle prossime ore». Bellachioma: «Nessuna comunicazione ufficiale»

PAGANO Nessuna decisione definitiva dal vertice milanese che doveva servire a chiudere il cerchio sul candidato che la coalizione di centrodestra vuole presentare al giudizio degli elettori in occasione del voto, fissato per il 10 febbraio 2019, per il rinnovo degli organismi regionali. La pensa così il coordinatore abruzzese di Forza Italia, il senatore Nazario Pagano, che a proposito dell'indicazione del nome di Marco Marsilio da parte di FdI, tiene a precisare che a Milano, ieri, «non sono state prese delle decisioni. Nelle prossime ore», assicura, «si faranno un approfondimento e una valutazione anche su più di un candidato».Anche il coordinatore regionale della Lega, il deputato Giuseppe Bellachioma, dice di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dal vertice nel corso del quale FdI ha fatto convergere l'attenzione sul nome del senatore Marsilio. «Su questo argomento», dice Bellachioma, alle prese con i lavori parlamentari, «mi sono già espresso. Non ho nulla da dire su Marsilio circa la sua persona, le sue capacità, la sua identità e la sua appartenenza. I dubbi che ho», aggiunge, «riguardano la possibilità che l'elettorato abruzzese di centrodestra, dopo aver accettato che la candidatura alla presidenza venisse espressa da FdI, sia disposto anche ad accettare un candidato presidente che, a parte le sue origini, abruzzese non è. Comunque», conclude, «la questione non è stata ancora definita e non ho ricevuto alcuna ufficializzazione sul fatto che il candidato sia Marsilio».

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