L’AQUILA Dopo i sei avvisi di garanzia notificati daiPmdi Teramoai vertici di Strada dei Parchi, il ForumH20(con Nuovosenso civico onlus e Il martello del Fucino) insiste nella sua battaglia sulla sicurezza dei viadotti di A24e A25. Questa volta nel mirino è finita la riunione convocata il 26 ottobre scorso dal prefetto aquilano Giuseppe Linardi. «Il resocontonon è ancora definito e diventerà accessibile quandolo sarà: questa - recita unanota delle associazioni - l’incredibile risposta della Prefettura dell’Aquila alla testata “Il Martello del Fucino” che aveva fatto richiesta di accesso agli atti per ottenere il verbale dell’ormai famosa riunione sulla sicurezza delle autostradeA24 e A25. Del summit, suuntema sentitissimo e nonostante gli obblighi di comunicazione istituzionale nei confronti dei cittadini e degli organi di stampa, da quanto ne sappiamononfu prodotto neancheun comunicato ufficiale. Uscirono invece dichiarazioni e spezzoni di dichiarazioni in maniera a dir poco caotica, conun taglio che alla luce di altri fatti successivi ci apparecomedi pseudo-rassicurazione». Le associazioni puntano sul fatto che l’ingegner Placido Migliorino, dirigente del Mit e soprattutto direttore generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali, conuna lettera del 29 ottobre e con la sua presenza al consiglio comunale dell’Aquila (il 19 ottobre), ha, di fatto, insistito sulle tesi già rappresentate in unadura relazione firmata dopo le ispezioni ordinate dal ministro Toninelli: «Il Ministero, assumendosi ogni responsabilità, ha smentito quelle ricostruzioni. Il tecnico ministerialeha ribadito che ritienenoncongrui i calcoli strutturali fatti da Strada dei Parchi in quanto basati su prove sui materiali (calcestruzzo e ferri) risalenti a 5 anni prima e, quindi, non probanti l’attuale stato di ammaloramentoche evidentementepuò essere nel frattempo peggiorato. Di verbali in materia di rischio gestiti in maniera piuttosto sui generis, per usareun eufemismo, sta diventando piena questa regione, da quello della Commissione Grandi Rischi del 2009 a quello post Rigopiano a Penne del 2017».