Primo Centrodestra, secondi i Cinquestelle e terzo il centrosinistra: questo lo scenario delineato dall’Istituto Quorum per le elezioni regionali abruzzesi del prossimo 10 febbraio.
Secondo il sondaggio, la classifica non cambierebbe di molto se si candidasse Giovanni Legnini. La domanda sottoposta al pubblico intervistato è stata la seguente:
“Se domani si votasse per eleggere il nuovo presidente di Regione, lei chi sceglierebbe tra…?”
Primo risulta Fabrizio Di Stefano (con una forbice tra il 38 e il 44 per cento), seguito da Sara Marcozzi (tra il 24 e il 30) e da Giovanni Legnini (23,5-29,5). Se la stessa domanda viene posta a esponenti di scenari diversi, abbiamo Marco Marsilio (neo candidato del centrodestra) e Sara Marcozzi a pari merito in vantaggio con una forbice tra il 29 e il 35 per cento su Giovanni Legnini (27-33 per cento).
C’è da dire però che se la domanda viene posta diversamente, e cioè il pubblico viene testato sulla conoscenza dei singoli esponenti politici, dopo quelli nazionali il primo della lista è proprio Legnini col 37,6 per cento, seguito da Di Stefano col 30,7 e terza la Marcozzi col 27,3. Gli ultimi tre posti sono occupati da Giandonato Morra, Massimiliano Foschi e Marco Marsilio.
Da sottolineare che il risultato è sicuramente influenzato dal fatto che sia Di Stefano che la Marcozzi sono candidati ufficialmente da parecchi mesi (anzi, la Marcozzi sicuramente da fine estate e Di Stefano da un mese), mentre Legnini non ha ancora ufficializzato la propria candidatura, e anzi il tira e molla e le indiscrezioni gli nuociono gravemente. In ogni caso al momento attuale, le previsioni sono pessime per il centrosinistra che si attesterebbe tra il 20 e il 26 per cento, al secondo posto i Cinquestelle tra il 32,5 e il 38,5 e primo il Centrodestra con una forbice di preferenze tra il 34,5 e il 40,5. Non si sa ancora quanto potrebbe mutare questo scenario con la candidatura di Marco Marsilio di cui al momento “ha sentito parlare” solo il 9 per cento del campione intervistato. Una candidatura che viene ritenuta non definitiva dal centrodestra abruzzese, che in questi giorni è col fiato sospeso in attesa di notizie ufficiali da Roma. Di fatto, è una reazione a catena quella che potrebbe mettersi in moto una volta che Giorgia Meloni annunciasse in modo ufficiale il nome del candidato presidente, reazione che prenderebbe le mosse dalla decisione di Di Stefano, dal quale dipende inevitabilmente la compattezza della coalizione.
In ogni caso, i cittadini intervistati hanno detto di preferire, per la carica di presidente di Regione “una persona con un’ottima conoscenza del territorio e dei problemi”, al secondo posto “una persona capace di risolvere i problemi”, al terzo “una persona capace di cambiare le cose”, al quarto “una persona con capacità di dialogo con i cittadini”, al quinto “una persona di esperienza”. Le priorità indicate sono occupazione e sviluppo economico, seguite da sanità, recupero delle aree colpite dai terremoti, le infrastrutture, la sicurezza.
Negativo il giudizio sull’amministrazione uscente presieduta da Luciano D’Alfonso: è “abbastanza negativo” per il 31,5 per cento degli intervistati, “molto negativo” per il 28,6; positivo e abbastanza positivo per il 39,9 degli intervistati. Il 20,9 % ha risposto invece di non sapere.
ps: Un dato che sicuramente incide e parecchio sulle possibilità di ripresa del centrosinistra, anche nell’ipotesi in cui si candidasse Giovanni Legnini.