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Data: 05/12/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporti, partito il risiko in Europa C'è Arriva nel mirino dei fondi esteri

ROMA Il blitz di Gip su Italo ha acceso il risiko nei trasporti europei. La mossa del fondo americano, formalizzata a febbraio scorso deve aver stuzzicato l'appetito e due grandi investitori francese e tedesco sono pronti a lanciare l'assalto su Arriva, uno dei più grandi operatori nel settore del trasporto passeggeri, basato a Sunderland nel Regno Unito, con 61 mila dipendenti e un volume di passeggeri trasportati che supera i 2.2 miliardi annui nei 14 paesi europei in cui è presente. Arriva è da otto anni di proprietà di Deutsche Bahn, le Ferrovie tedesche facenti capo al governo di Berlino. Parte, così, la rivoluzione del mercato ferroviario del Vecchio Continente: dal 2020 arriverà la liberalizzazione dell'Alta velocità, e dal 2023 si apriranno alla concorrenza anche le tratte di servizio pubblico.
L'operazione in corso su Arriva ha una regia italiana perché c'è Intesa Sanpaolo nel ruolo di advisor e sono coinvolti anche un manager italiano con esperienza nei trasporti che potrebbe guidare la nuova Arriva e banchieri italiani di Deutsche Bank visto che uno dei pretendenti è un braccio della banca tedesca. Inoltre gli acquirenti avrebbero contattato la holding di un gruppo italiano molto noto e solido, attivo nei servizi che però non avrebbe ancora dato risposte in attesa del business plan. In corsa per il gigante britannico-tedesco, secondo quanto risulta al Messaggero, ci sarebbero Dws, asset manager collegato a Deutsche Bank con 692 miliardi di masse gestite e Antin Infrastructures, fondo con sedi a Parigi e Londra, conosciuto in Italia per essersi assicurato Grandi Stazioni assieme a Borletti e Icamap.
MULTIPLI DI MERCATO
Negli ultimi giorni il negoziato si sarebbe intensificato anche se permarrebbe una distanza sul prezzo. La trattativa oscilla tra 2 e 2,5 miliardi. Il gruppo Arriva macina un giro d'affari di 5,75 miliardi e un ebitda di 700 milioni. Il deal tra il fondo Gip presieduto da Adebayo Ogunlesi e la principale società di Alta velocità privata italiana guidata da Flavio Cattaneo è stato una fortuna per tutti i soci, a cominciare da Intesa Sanpaolo.
Italo è stata pagata circa 19 volte l'ebitda, compresi i 445 milioni di debiti. Una valutazione super, scaturita dalla performance di Italo impressa dalla gestione Cattaneo che, in pochi anni, ha realizzato un turnaround sul quale in pochi credevano. Il portafoglio di servizi di Arriva è diversificato: trasporto pubblico locale urbano e interurbano, servizi ferroviari regionali e nazionali, tram, collegamenti marittimi, servizi a chiamata e servizi per disabili. Deutsche Bahn ha acquistato il gruppo di trasporto, all'epoca quotato a Londra, con un'offerta di 7.75 sterline ad azione, per un totale di 1,585 miliardi di sterline. L'offerta fu approvata dalla Commissione Ue nell'agosto 2010, con la condizione che Deutsche Bahn avesse rimesso sul mercato i servizi del colosso dei trasporti britannico in Germania. L'acquisizione è divenuta effettiva il 27 agosto 2010 e Arriva è stata tolta dal mercato azionario di Londra il 31 agosto 2010. Nel 2011 il gruppo divenuto tedesco-britannico ha acquisito la Grand Central Railway, e ha venduto Arriva Scotland west. Nel marzo 2013 ha acquisito in blocco le operazioni di Veolia Transport nell'Europa centrale.

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