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Pescara, 24/07/2024
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Data: 05/12/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alitalia, il governo dà più tempo a Fs per il negoziato con Delta ed EasyJet

ROMA Altri sei mesi per trovare la soluzione per Alitalia. Il Governo, come anticipato dal Messaggero, ha deciso di prorogare fino al 30 giugno 2019 il termine per rimborsare i 900 milioni più interessi del prestito ponte. Concedendo di fatto più tempo al progetto messo a punto dall'ad delle Ferrovie dello Stato Gianfranco Battisti per creare una newco con altri partner e rilanciare la compagnia. E in attesa di conoscere chi andrà a completare la terna dei commissari dopo l'uscita di Luigi Gubitosi, rientra la protesta dei sindacati, che dopo la convocazione da parte del Mise per il 12 dicembre hanno sospeso la mobilitazione che erano pronti ad annunciare per il giorno precedente. La proroga per il prestito (la terza dall'avvio dell'amministrazione straordinaria nel maggio 2017), contenuta nel dl semplificazioni e attesa al vaglio del prossimo consiglio dei ministri (oggi, salvo sorprese), sposta l'attuale termine del 15 dicembre al 30 giugno 2019. Uno slittamento su cui pesava l'incognita della Ue, che da 8 mesi ha aperto un'indagine per verificare se si tratti di aiuto di Stato, ma che era diventato una via obbligata visti i tempi ormai stretti. In campo, infatti, al momento c'è solo Fs, con Battisti che vuole chiudere l'operazione entro gennaio, accelerando la due diligence iniziata due settimane fa. La soluzione che potrebbe prendere forma è il coinvolgimento di Delta per il lungo raggio e di EasyJet per il breve e medio raggio, ma non sembra ancora del tutto tramontata l'ipotesi di un coinvolgimento anche di Lufthansa. Nella newco potrebbe entrare anche altre società pubbliche (Eni e Leonardo) attraverso la conversione in equity di una parte del prestito (si parla di 300 milioni), mentre la Cdp idovrebbe avere solo un ruolo di finanziatore per il rinnovo della flotta). In questo progetto di rilancio chiedono da tempo di essere coinvolti i sindacati, che nei giorni scorsi sono arrivati a minacciare la mobilitazione in mancanza di una convocazione del tavolo permanente promesso dal ministro dello sviluppo Di Maio il 12 ottobre. Convocazione che è arrivata per il 12 dicembre, appena in tempo per scongiurare il presidio dei lavoratori Alitalia.

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