ROMA La concreta prova di unità data a Torino dagli imprenditori - con dodici associazioni fianco a fianco compatte per il sì alle infrastrutture e, di fatto, contro la politica economica del Governo M5s-Lega - cambia prospettiva ed equilibri del confronto. Così, a al vice premier Matteo Salvini che risponde alle critiche e contrattacca, Confindustria ribatte contrapponendo un nuovo e più ampio "fronte delle imprese". Dal vicepremier, leader della Lega, la stoccata è diretta a via dell'Astronomia, capofila per il suo peso specifico di un asse che a Torino ha visto schierati insieme dai grandi industriali al commercio, dagli artigiani alle coop: «C'è qualcuno che è stato zitto per anni quando gli italiani, gli imprenditori e gli artigiani venivano massacrati - punge Salvini -. Ora ci lasciassero lavorare e l'Italia sarà molto migliore di come l'abbiamo trovata». Dopo Torino, è silenzio dal M5s. La Lega, invece, tradizionalmente più in sintonia con la piccola e media impresa, resta ancorata al «contratto» di Governo, ma lascia comunque spazi al confronto: «Le porte del ministero e del governo sono sempre aperte, penso che questo sia il governo che ascolta di più e che passa dalle parole ai fatti. Dunque - dice Salvini -, se Boccia vuole, lo incontro anche domani, e gli offro un caffè». Ed il leader degli industriali, Vincenzo Boccia, a stretto giro ribatte secco: «Un caffè non basta, questa volta ce ne vogliono dodici», perché l'invito al confronto deve essere rivolto a tutte le dodici associazioni e deve arrivare «da parte del segretario della Lega e non del ministro degli Interni» perché «parliamo di economia e manovra economica».Una manovra che così come è disegnata non crea crescita e lavoro - è la posizione degli industriali - mentre oggi è urgente «reagire» anche al rischio di una recessione. Se Boccia puntualizza, delineando le sue regole del gioco, il leader dei giovani di Confindustria, Alessio Rossi, scende sul terreno dello scontro diretto: «Salvini vive in un altro Paese. È bene che si faccia delle domande, che questo governo ascolti la voce degli imprenditori senza fare battute». Sembra intanto voler rasserenare il clima il premier, Giuseppe Conte, che intervenendo all'assemblea dell'Anfia, le aziende della filiera automobilistica, dice: «Sono qui per dimostrare la vicinanza anche fisica di questo Governo alle tematiche di impresa, a chi lavora ogni giorno per produrre benessere per se stesso e per gli altri»; «L'Italia - aggiunge - è salda, economicamente e politicamente. Forti di questa certezza, siate fiduciosi e intraprendenti, coscienti che questo Governo vi sosterrà sempre per il bene del nostro amato paese». Intanto Salvini difende una manovra che «indispettisce qualcuno» a Bruxelles e in Italia. «Leggano», dice agli imprenditori: «C'è un piano di investimenti in infrastrutture che non c'è mai stato in precedenza». E non vede alcuna frattura tra la Lega ed il tessuto produttivo: «Gli imprenditori del Nord li incontro quotidianamente, li ascolto, quando hanno proposte le portiamo avanti». E Boccia replica ancora: «A Torino c'erano associazioni che rappresentano tre milioni di imprese», quelli che incontra il ministro, dice, «sono in numero sicuramente inferiore».