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Pescara, 24/07/2024
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Data: 05/12/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Malati di gioco, l'Abruzzo maglia nera. Indagine a tappeto del M5S: in cima alla classifica c'è San Giovanni Teatino. Marcozzi: chiudere le sale slot vicine alle scuole

PESCARA È molto più "facile" morire colpiti da un fulmine che vincere al gioco. La statistica, almeno, dice che in un anno le possibilità che una persona venga colpita da un fulmine sono una su dodici milioni. Per azzeccare una cinquina al lotto, invece, le possibilità scendono a una su 44 milioni; e per fare sei al superenalotto si riducono addirittura a una su 622 milioni.
MAGLIA NERA. L'Abruzzo, addirittura, conquista la maglia nera per spesa pro-capite. «Solo nel 2017», dice Sara Marcozzi, consigliere regionale del M5S e candidata alla presidenza che annuncia lotta dura contro il gioco d'azzardo, «sono stati giocati 2.5 miliardi di euro, denaro sottratto all'economia reale della regione». Secondo il report dell'Agenzia dei Monopoli, in Italia, solo nel 2017, sono stati bruciati nel gioco d'azzardo oltre 100 miliardi di euro.GAME OVER. Si chiama "Game over" l'indagine condotta dai Cinquestelle, che rivela come il quantitativo di soldi bruciati nel gioco d'azzardo in Abruzzo, provincia per provincia, sia impressionante. A guidare la classifica è la provincia di Chieti, dove i giocatori si sono indebitati per 660 milioni; poco più giù c'è Pescara, con 654 milioni. Seguono Teramo, con 647 milioni, e L'Aquila con 568 milioni di euro. Sempre nella nostra regione, il 15,7% dei giovani tra i 15 e i 19 anni ha già problemi di gioco d'azzardo.
I COMUNI. La classifica per comune vede San Giovanni Teatino al primo posto, per quanto riguarda l'incidenza degli importi giocati sul redditto disponibile. A fronte di un reddito imponibile medio di circa 17mila, ben 5mila se ne vanno in giocate, pari al 30%. Seguono Montesilvano, dove la percentuale si riduce all'8%, Martinsicuro (6%), L'Aquila e Teramo (6%), Chieti, Pescara, San Salvo e Roseto (5%), Ortona (4%).
L'ACCUSA. «Centrodestra e centrosinistra si proclamano contro il gioco d'azzardo patologico ma, nei fatti», sottolinea Marcozzi, «pongono in essere atti che lo favoriscono». Marcozzi non risparmia strali ai governi nazionali che si sono succeduti nel corso degli anni. « Fortunatamente, oggi, il Decreto Dignità ha messo nero su bianco lo stop alle macchinette, alla pubblicità del gioco d'azzardo, ha imposto maggiore trasparenza finanziaria e ha favorito la sensibilizzazione di famiglie e minori. Questo è ciò di cui avevano bisogno gli italiani».
IL CASO ABRUZZO. «Ad agosto scorso, nel corso dell'ultimo consiglio regionale prima della pausa estiva», prosegue, «il centrodestra ha depositato un emendamento "intruso", votato anche dal centrosinistra, in una legge che niente aveva a che fare con il gioco d'azzardo. Con l'approvazione dell'emendamento, a cui il M5S ha votato contro», sottolinea Marcozzi, «centrodestra e centrosinistra hanno posticipato di due anni l'obbligo per le agenzie di scommesse e per le sale slot di allontanarsi, almeno a 300 metri, dai luoghi di interesse come le scuole, chiese, centri sociali». UN PROBLEMA SOCIALE. «Il gioco d'azzardo patologico è oramai è un problema sociale che distrugge le vite dei gioco-dipendenti e delle loro famiglie», sottolinea Marcozzi, «ma non si limita a questo, è anche un problema economico che investe l'intera regione». Secondo l'esponente M5S, «la crisi economica che viviamo da anni, infatti, viene ulteriormente aggravata dal gioco d'azzardo patologico, se pensiamo che il Pil regionale è di circa 30 miliardi di euro e che quasi il 10% di esso viene sottratto all'economia reale per finire nelle casse della lobby delle slot. È inaccettabile. Fino ad oggi, poco o niente è stato fatto per contrastare questo terribile fenomeno in continua crescita, una volta al Governo della Regione ci mobiliteremo per aiutare concretamente i cittadini».
LE PRIORITÀ M5S. Prevenzione, cura e riabilitazione. È in queste tre direttrici che si articola la proposta del M5S. In cima alla piramide delle priorità c'è quella di «reintrodurre immediatamente il limite di distanza delle sale scommesse dai luoghi sensibili, implementare l'integrazione degli interventi socio-sanitari sul territorio per la promozione della Salute e soprattutto prevenire i problemi legati all'azzardo. Dobbiamo fare educazione perché il problema della ludopatia riguarda migliaia di persone, e i nostri ragazzi», osserva Marcozzi, «devono essere istruiti su questo anche nelle scuole, attraverso campagne di comunicazione efficace. Inoltre, abbiamo l'esigenza di ricostituire il Comitato tecnico regionale per le dipendenze, strumento attraverso il quale è possibile monitorare e programmare le attività di lotta al gioco d'azzardo patologico».
CAMBIARE APPROCCIO. «Siamo pronti a riorganizzare il sistema dei servizi, con nuove e urgenti assunzioni di personale specializzato per affrontare casi di questo genere. Dobbiamo creare nuovi centri per curare la ludopatia e affrontarla per quello che è, una malattia. Per questo servono strutture all'interno delle quali sia possibile affrontare un percorso di cura senza doversi trasferire nelle regioni limitrofe. È arrivato il momento», conclude Marcozzi, «di cambiare approccio e smettere di lucrare sulla salute delle persone. Il 10 febbraio, giorno delle elezioni regionali, possiamo iniziare insieme questo percorso».

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