L'AQUILA «L'Abruzzo sarà la missione della mia vita». E' enfatico, ma efficace, Marco Marsilio. Il senatore di Fratelli d'Italia si sente già a tutti gli effetti il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, nonostante le remore affatto celate degli alleati e la spada di Damocle di possibili sondaggi ancora da effettuare.
Senatore Marsilio, allora: sarà lei il candidato o no?
«Attendiamo solo che i leader nazionali abbiano l'occasione di incontrarsi o almeno di parlare per concordare un comunicato ufficiale che chiuderà la partita su tutte le regioni in ballo. Anche se mi dispiace che l'Abruzzo, pur avendo una priorità di calendario, rischia di pagare il prezzo di questa attesa».
Marsilio, Forza Italia dice che se sarà lei il candidato verranno messi dei paletti: l'Abruzzo prima di tutto.
«Mi fa piacere che ci sia questa dichiarazione che chiarisce la disponibilità di Forza Italia e aiuta la definizione del quadro. Quanto ai paletti, non c'è dubbio che l'Abruzzo verrà prima di tutto. Lo dice a me che sto lasciando la mia città per venire in Abruzzo? Una scelta di vita esistenziale, oltre che politica. Ho avuto il conforto della mia famiglia, la mia scelta è piena e senza riserve. L'Abruzzo sarà la missione della mia vita».
E' vero che sarà dirimente un ulteriore sondaggio prima del via libera definitivo?
«I sondaggi non sono mai dirimenti, sono solo strumenti di lavoro e di riflessione che continueremo a fare. L'indicazione sul mio nome è chiara perché i sondaggi sono stati già fatti. Quei pochi pubblicati e commentati li giudico positivamente: se una persona poco conosciuta sul territorio ha risultati simili rispetto a chi è più conosciuto significa che ci sono ampi margini di crescita».
Come mai Giorgia Meloni è ancora in silenzio su questa scelta così importante?
«Perché è una persona educata e rispetta i suoi pari grado. Non mi pare che né Berlusconi né Salvini abbiano fatto dichiarazioni. Insieme faranno un comunicato».
Le danno un po' fastidio le riserve degli alleati, in regione?
«Fa parte delle regole del gioco, non c'è problema. Avrò il pieno sostegno e l'entusiasmo di tutti».
Da dove partirà il Marsilio presidente?
«Temo che avremo brutte sorprese sui bilanci della sanità. Voglio sperare il contrario, Lolli e D'Alfonso mi diranno che è tutto apposto, ma dovranno dimostrarmelo conti alla mano. Purtroppo temo che non sarà così. E poi una vertenza aperta e costante, con il governo, sulla ricostruzione, sulle infrastrutture, sull'ambiente. Chiamerò i parlamentari abruzzesi a fare squadra».
Il suo sarebbe il governo della competenza? E' questo il suo profilo?
«Vorrei evitare di trasformare la presidenza in un palcoscenico per carriere personali. Anche perché è già avvenuto con D'Alfonso. Sulla scena nazionale io già ci sono, ora ho voglia di misurarmi con il governo del territorio. Insieme alla competenza vorrei che il mio fosse un governo di poche chiacchiere e tanti fatti, con una cifra di serietà e sobrietà che non guasta, dopo stagioni di tanti chiacchieroni».