«Il nostro è un no secco al nome di Marsilio». Così dice la Lega Abruzzo che manda un messaggio perentorio a Fratelli d’Italia prima della decisione più importante del centrodestra abruzzese che sta per scegliere ufficialmente il suo candidato presidente alle regionali del 10 febbraio. Ma la Lega va anche oltre perché agli alleati, in primis a Forza Italia, dice che: «Dal momento che noi siamo gli azionisti di maggioranza del centrodestra e che tutte le vittorie possibili passeranno attraverso le affermazioni che la Lega sta ottenendo a tutti i livelli, diciamo, adesso per allora, che saremo anche noi a scegliere i candidati sindaco di Pescara e Montesilvano». In altre parole, il Carroccio, che dalla sua ha i sondaggi, rivendica la legge del più forte. VIGILIA DI FUOCO. Gianfranco Giuliante, numero due della Lega in Abruzzo, mette in chiaro la posizione del partito di Salvini alla vigilia del tavolo bis nazionale che dovrà dare o negare la poltrona di candidato governatore al senatore romano di Fratelli d’Italia, Marco Marsilio. «Senza se e senza ma, i due sindaci, di Pescara e Montesilvano, toccano a noi, né siamo disponibili ad accettare la candidatura di Marsilio ed è bene che gli alleati imparino a ragionare nella logica di un partito che ormai è di gran lunga il primo nel centrodestra », così esordisce Giuliante. «Gli altri», spiega, «debbono rispettare la Lega riconoscendole il suo valore assoluto, un valore che ci viene attribuito dai sondaggi. Non ho timore di essere smentito se dico che in Abruzzo siamo al 30 per cento. Quindi», continua, «non siamo disposti ad ingoiare nessun rospo. Posso assicurare che i nostri massimi vertici romani non hanno alcuna intenzione di avallare il nome del senatore romano Marsilio». DAL DITO AL BRACCIO. Giuliante sottolinea che le sue dichiarazioni sono in sintonia con quanto pensa, ma non dice ufficialmente, il leader abruzzese del Carroccio, Giuseppe Bellachioma, e aggiunge: «La Lega vuole essere comunque il partito che, nell’ambito della coalizione, dà spazio agli alleati ma ciò non può significare che se noi diamo il dito, gli altri si prendono tutto il braccio». Una domanda, a questo punto, è obbligatoria: se alla fine il veto della Lega venisse dribblato e quindi Marsilio sarà il candidato presidente del centrodestra, come si comporterà in Abruzzo il partito di Salvini? SPETTRO TERAMO. «Noi ci stiamo battendo con tutte le nostre forze affinché non ci sia un effetto Teramo anche alle regionali», è la risposta secca del vice di Bellachioma che, rievocando la sconfitta al ballottaggio del candidato di Fratelli d’Italia, Giandonato Morra, nel capoluogo teramano, dà lo stop definitivo al senatore sponsorizzato dalla presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Ma esiste un’alternativa a Marsilio? «Nel perimetro dei nomi fatti all’inizio da Fdi», afferma Giuliante, «c’era anche Fabrizio Di Stefano: fu Pierluigi Biondi a farlo. Non aggiungo altro», conclude il leghista che si prepara alla manifestazione pro Salvini prevista per sabato prossimo, mentre Bellachioma comunica che grazie a un emendamento alla manovra, approvato alla Camera due giorni fa, e che ha il suo nome come primo firmatario, il plafond di miliardi destinati alla costruzione di nuovi ospedali in Italia è salito da 26 a 28. SANITÀ E PIAZZA. «Due miliardi in più per la salute dei cittadini », sottolinea il deputato leghista che annuncia, per sabato, dai nove ai dieci pullman in partenza dall’Abruzzo per Roma dove si tiene la grande manifestazione. Uno dei punti di ritrovo è Dragonara di San Giovanni Teatino. La manifestazione inizia alle 11 a piazza del Popolo. Come spiega il coordinatore regionale, è una mobilitazione «a sostegno del nostro leader e ministro dell’Interno, Salvini, e delle politiche che la Lega sta attuando per ridare dignità agli italiani».
E Martino (Forza Italia) rincara la dose: viene prima l’Abruzzo
Tutto ancora da fare e da decidere. Un accordo sul candidato presidente della coalizione «si sta trovando a fatica». A dirlo ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa nella sede del consiglio comunale all'Aquila, il deputato di Forza Italia eletto nel collegio aquilano Antonio Martino. «Prima l'Abruzzo, poi Roma», è l'aut aut che Martino ha posto al senatore romano di Fratelli d'Italia, Marco Marsilio (nella foto), candidato governatore in pectore, indicato dal vice presidente del Senato, Ignazio La Russa, dopo la cena di venerdì scorso a Palazzo Grazioli con Berlusconi. Una candidatura ancora ufficiosa, come ha detto La Russa e come ha rimarcato ieri Martino (per il quale Marsilio, «tra i tanti problemi ha anche quello di doversi far conoscere in soli due mesi nel territorio»). Martino ha voluto ripristinare le distanze: se la candidatura del senatore romano dovesse diventare ufficiale «staremo ai fatti», ha precisato sottolineando la lealtà di FI nei confronti degli alleati politici, «ma serviranno regole chiare e precise rispetto ai confini non tanto geografici quanto politici e d'investimento tra il Lazio e l'Abruzzo, con la nostra regione che deve venire prima di tutte le altre esigenze, anche romane. Non vorremmo», ha ribadito, «che per accordi nazionali l'Abruzzo debba perdere la possibilità d'incidere sulle scelte importanti: sanità, infrastrutture, trasporti». Prima di Natale uscirà il nome del candidato alla presidenza della Regione, ha garantito il deputato. Non si va, però in Regione soltanto con il presidente: «Nella futura squadra Forza Italia avrà un ruolo fondamentale». E lo stesso Martino vuole fare parte della partita: «Sono a totale disposizione, se il partito me lo chiederà».