Conto alla rovescia per il cambio di gestione all'ex Fcu. «L'operazione dovrebbe concludersi il 28 dicembre, data attualmente prevista per il conferimento del ramo d'azienda nella new-co e contestuale acquisto del 100% del capitale sociale da parte di Rfi con piena operatività del trasferimento dal 1 gennaio 2019». È il passo principale della lettera di Umbria Mobilità, ormai in uscita dal trasporto regionale su ferro, alle organizzazioni sindacali di categoria, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl, sullo stato dell'arte. Questi giorni serviranno per stipulare «tra Regione e UM una nuova concessione di servizio ed un nuovo contratto di programma», per costituire «una new-co interamente partecipata da UM cui conferire il ramo d'azienda ferroviario», per consentire a Rfi di acquistare l'intero capitale sociale della new-co. Il subentro «comporterà il contestuale trasferimento del personale addetto alla linea ferroviaria».
Per i dipendenti interessati, 46 tra diretti ed indiretti, i contratti di lavoro, assicura Ferruccio Bufaloni, amministratore unico di UM, «proseguiranno, senza soluzione di continuità, con la Società cessionaria, con il mantenimento dei diritti acquisiti e dei trattamenti retributivi e normativi già in essere, analogamente saranno confermate le residenze di servizio attuali». Resteranno a Umbria Tpl e Mobilità undici unità, destinate alla costituenda Agenzia Unica. «Per dare corso alla previsione, e successivamente al subentro di Rfi nella gestione dell'infrastruttura, si procederà a configurare la società quale in house providing a controllo analogo congiunto, costituire un patrimonio destinato per la gestione dell'attività di Agenzia Unica», aggiunge la lettera.
«Nelle more di quanto sopra e nell'auspicato sviluppo della società con funzioni di Agenzia, si procederà ad una riorganizzazione operativa con contestuale massimo contenimento dei costi». Ed ancora. «Si prevede, pertanto, in considerazione del ridotto numero di addetti, l'esternalizzazione del Servizio paghe e contributo e Servizio contabilità e la concentrazione i tutte le residenze di servizio presso la sede legale della Società, con contestuale soppressione delle sedi di Spoleto e Terni». In agenda, infine, «la valorizzazione della parte commerciale accessoria, ma non strettamente funzionale all'infrastruttura ferroviaria». Martedì prossimo, incontro, «per l'avvio della procedura di consultazione ed informazione», tra azienda e sindacati. Sul tappeto una ferrovia ridotta ai minimi per numero di passeggeri, di scarso appeal sul mercato per i tempi di percorrenza e gli orari non in linea con le necessità di pendolari e studenti. Perciò, questa fase di transizione, al di là del piano industriale del nuovo gestore, non può prescindere dal contributo delle organizzazioni dei lavoratori e della politica, fino ad oggi spettatori silenziosi.