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Data: 08/12/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Marsilio a rischio per il caso L'Aquila

L'AQUILA La rottura è clamorosa. Forza Italia congela il sostegno a Marco Marsilio, senatore di Fratelli d'Italia e candidato in pectore della coalizione di centrodestra, sebbene ancora nel limbo in attesa del via libera finale che dovrebbe arrivare dal famigerato, imminente, tavolo nazionale. Una spaccatura i cui prodromi si erano già chiaramente avvertiti nelle scorse settimane, deflagrata poi con il caso L'Aquila: al sindaco Biondi (commissario comunale di FdI) non è andata giù la partecipazione dell'assessore forzista Annalisa Di Stefano alla conferenza stampa in cui il deputato Antonio Martino ha definito «psichedelica» l'ipotesi di una candidatura a presidente del primo cittadino aquilano. E così il sindaco ha congelato le deleghe. Provocando la risposta durissima di Martino: «È un atto di grave e incomprensibile ostilità nei confronti di Forza Italia in un momento decisivo per il centrodestra impegnato nella ricerca della compattezza sulla scelta del candidato alla presidenza della Regione. Il nostro partito sospende la fiducia nei confronti di Fratelli d'Italia in seno alla coalizione».
LO SCONTRO
Tra gli azzurri aquilani è in atto uno scontro molto forte dopo la rottura con il partito da parte del vice sindaco e vice coordinatore regionale Guido Liris, in procinto di approdare a FdI. «Dopo quanto accaduto dice Martino - mi sembra che il partito ha fatto bene a nominare me come commissario, c'è bisogno di una grande riorganizzazione per rilanciare il partito, cosa che stiamo già facendo. Se non c'è un atto immediato di scuse e di restituzione delle deleghe al nostro bravo assessore - chiarisce -, Fratelli d'Italia è fuori dall'alleanza in Abruzzo, non certo per responsabilità del partito della Meloni ma per il comportamento infantile, squadrista e irresponsabile di un sindaco che dovrebbe rappresentare la classe dirigente di una città come L'Aquila che invece pensa a progettare da tempo la fuga dall'amministrazione comunale per approdare in Regione solo per avere stipendi e indennità più alte. Con il coordinatore abruzzese e senatore Pagano abbiamo contattato i vertici nazionali che hanno denunciato l'increscioso episodio al leader nazionale Giorgia Meloni - spiega ancora il deputato -. Forse oggi una riflessione andrebbe fatta per dare spazio al partito più forte della coalizione che è la Lega».
Martino va giù molto duro col sindaco: «Con la massima considerazione per gli impiegati che sono l'anima degli enti pubblici, Biondi deve tornare a fare l'impiegato nel comune di Ocre, voglio ricordare che prima di essere candidato a sindaco, era un dirigente di Casapound, con tutto il rispetto per coloro che credono veramente in quella causa e rimangono convintamente nel movimento. Voglio anche ricordare che Biondi ha contestato la mia candidatura perché non sono dell'Aquila ma originario di un comune a 60 chilometri dal capoluogo regionale».
BERLUSCONI
Pagano ieri ha partecipato alla manifestazione nazionale di Forza Italia, a Roma, contro la manovra del governo. Berlusconi in quella sede ha ribadito che sulle regionali sono in corso trattative e che a breve ci sarà il vertice nazionale. Che, salvo sorprese, dovrebbe tenersi a inizio settimana prossima. «Vogliamo conoscere le ragioni della scelta di Biondi ha detto Pagano . Ricordo solo che lui è stato designato per un accordo di coalizione e non può permettersi gesti fuori da questo accordo». La Dc di Rotondi ha annunciato di essere pronta a una corsa in solitaria: «La rottura in Abruzzo tra Forza italia e Fratelli d'italia mi dispiace ma non mi preoccupa. La nostra Dc è piccola ma è pronta a correre da sola». Grandi manovre anche nel centrosinistra: ieri a Pescara Giovanni Legnini e Donato Di Matteo sono stati avvistati insieme. L'ex assessore della giunta D'Alfonso ha glissato, sorridendo: «Stiamo ragionando, gli annunci li farò io, se ci saranno da fare».

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