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Pescara, 24/07/2024
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Data: 09/12/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Abruzzo verso le regionali - Berlusconi ai vertici abruzzesi di Fi «Marsilio candidato non si tocca»

PESCARA Il retroscena è racchiuso in una telefonata fatta da Silvio Berlusconi a Nazario Pagano per spigare al coordinatore regionale di Forza Italia che sulla candidatura a governatore di Marco Marsilio la partita è praticamente chiusa. E' vero che il tavolo nazionale del centrodestra tornerà a riunirsi nelle prossime ore per parlare delle regionali. E' altrettanto vero che lo stesso Berlusconi ha commissionato un nuovo sondaggio in Abruzzo per tastare il polso dell'elettorato, inserendo il nome del senatore Marsilio tra i candidati del centrodestra assieme ad altri già noti e a quello di qualche esponente della società civile. Ma dopo avere ricontattato Giorgia Meloni, per cercare una mediazione sul nome del candidato di Fratelli d'Italia, si sarebbe trovato di fronte a un muro. C'è chi parla addirittura di una Meloni infuriata, che avrebbe fatto il diavolo a quattro pur di non spostare la sua bandierina piantata sull'Abruzzo.
L'AQUILA
Insomma, nonostante gli ultimi sussulti scaturito dal caso L'Aquila, con il sindaco Biondi e il deputato azzurro Antonio Martino che non se le sono certo mandate a dire, è sempre Roma a decidere. «La speranza - spiegava il senatore Pagano prima dello scontro su L'Aquila - è l'ultima a morire, quindi abbiamo il dovere di crederci sino in fondo, ma l'impressione è che i giochi siano fatti». E qul lumicino di speranza è appunto legato solo al famoso sondaggio commissionato da Berlusconi, che per ribaltare la situazione dovrebbe però avere il supporto di numeri così negativi rispetto alla candidatura di Marsilio da convincere la stessa Meloni a cambiare cavallo. Cosa in cui non crede più neanche la Lega, che con il coordinatore regionale Bellachioma si è già riallineata alla decisione del tavolo nazionale. L'altra considerazione che si fa nel centrodestra è che la partita dell'Abruzzo non è isolata rispetto a quelle che si stanno giocando in Piemonte e in Sardegna, dove né Berlusconi, né Salvini hanno interesse a rimettere in gioco gli accordi già sottoscritti. E il fatto che Marsilio sia ormai da giorni in piena campagna elettorale, è un altro indizio che va in questa direzione.
SPETTATORI
Spettatori interessati di quel che sta accadendo nel centrodestra sono Giovanni Legnini e Fabrizio Di Stefano, sia pure per ragioni opposte. L'ex vice presidente del Csm ha tutto l'interesse che la coalizione avversaria si spacchi per poter affrontare la corsa a governatore con minori assilli. Ecco perché non ha più alcuna fretta di annunciare il suo sì alla candidatura di una coalizione civica che non dovrebbe avere comunque nessuna assonanza con il vecchio schema del centrosinistra: il Pd più gli altri. Di Stefano confida invece nella soluzione opposta: che il centrodestra possa ricompattarsi attorno al suo nome, sulla base del nuovo sondaggi, accantonando la candidatura di Marsilio. Ipotesi, sembrerebbe di capire, che si è ormai definitivamente allontanata.
Così, a due mesi esatti dal voto del 10 febbraio, l'unico candidato ufficiale a governatore è quello del M5s, Sara Marcozzi, da tempo incoronata attraverso il voto on line della Piattaforma Rousseau. Venerdì sera l'avvocatessa di Chieti ha fatto il suo esordio nella trasmissione 8 e mezzo condotta da Lilli Gruber, incontrando in studio un osso duro del calibro di Corrado Augias. Presentata come candidata governatore in Abruzzo del M5s, è stata incalzata sui temi nazionali, come il reddito di cittadinanza e la manovra finanziaria del governo, questioni su cui lo stesso vice premier Luigi Di Maio fa fatica a districarsi. Pungente, in più di una occasione, Corrado Augias: «Signorina, le ricordo che io ho il doppio dei suoi anni. Resti al punto, non ci giri intorno». Probabilmente andrà meglio quando la candidata del M5s potrà finalmente affrontare il confronto con gli sfidanti delle regionali.

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