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Data: 10/12/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Marsilio all'inaugurazione della sede Fdi. San Giovanni Teatino, la candidatura del senatore romano è quasi sicura. Ma il forzista Marino gli sferra l'ultimo attacco

SAN GIOVANNI TEATINO Incassa ufficialmente il consenso della Lega mentre taglia il suo primo nastro di una sede di Fratelli d'Italia in Abruzzo e opziona definitivamente la candidatura del centrodestra a presidente della Regione. Per Marco Marsilio, senatore romano del partito di Giorgia Meloni, è solo una questione di ore: 24, o al massimo 48, che lo dividono dall'ufficialità della candidatura. Anche l'ultimo degli "anti", Antonio Martino, dà segnali di resa dopo aver sferrato il più pesante degli attacchi frontali. Ma infine dice di "aver capito" che indietro non si torna. Marsilio però sta molto accorto a non fare fughe in avanti. Non dire gatto se non l'hai nel sacco, recita un vecchio detto.Così, ieri mattina, in corso Italia 101, davanti al Municipio di San Giovanni Teatino, è stato attento a non parlare da candidato ufficiale dell'intera coalizione. Perché dovranno dirlo tra oggi e domani Meloni, Salvini e Tajani. Ma il senatore romano ha incassato il doppio via libera. Quello della componente teatina di Fdi, che ha inaugurato il settimo centro della provincia di Chieti a disposizione di cittadini, simpatizzanti, candidati. E l'altro, di peso, dell'azionista di maggioranza della coalizione, cioè la Lega. A fare gli onori di casa, il coordinatore cittadino Luca Faccenda e la candidata locale Maria Elia, assessore con delega a Tributi e Finanze. Quindi Etel Sigismondi, coordinatore regionale del partito, e Antonio Tavani, coordinatore per la provincia di Chieti. E poi la «gradita presenza del vice coordinatore della Lega in Abruzzo, Federico Di Palma, presente a San Giovanni Teatino per portare i saluti dell'onorevole Bellachioma», scrive Tavani in una nota. Marsilio si è intrattenuto con i presenti accennando di progetti e ambizioni, sfide e promesse. E oggi, avvantaggiandosi sul tempo perso e da recuperare, sarà prima all'Aquila, per parlare di ricostruzione e poi nel Teramano dove sarà molto interessante vedere l'accoglienza che gli farà la "terra di Giandonato Morra", il competitor interno di fatto passato in seconda fila. Ma ieri mattina, al taglio del nastro, ha fatto da contraltare l'ultimo attacco del deputato forzista Martino. Un colpo di coda velenoso, come quello di uno scorpione: «Voglio rispondere a Quagliariello», ha esordito. «Ringrazio il senatore campano per suo lavoro di mediazione ma io ai ricatti non ci sto». I ricatti di chi? «A Biondi che caccia un assessore di Forza Italia e poi dice che lo riammette solo se accetto Marsilio non ci sto. È un metodo che non ha nulla a che fare con i rapporti tra alleati». Quindi la stoccata finale al candidato in pectore Marsilio preceduta però da una frase, l'unica, che denota cautela e non solo: «Parlo a titolo esclusivamente personale», cioè Nazario Pagano non c'entra nulla, «ma ormai ho capito che l'Abruzzo è una terra di conquista e che noi saremo destinati ad essere annessi a Roma come il suo ultimo quartiere. Ma dignità è una cosa che deve restare intatta». Ma quel suo dire "ho capito" sa di resa.©

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