L'AQUILA Mentre il caso L'Aquila deflagra, con Pagano che avverte il sindaco Biondi («Inaccettabile campagna acquisti, la coalizione è in discussione»), il centrodestra è riuscito a perdere la sfida sul tempo per l'annuncio del candidato presidente. A questo punto, dopo l'outing, atteso, di Giovanni Legnini, la coalizione Lega-Forza Italia-FdI è l'unica che deve ancora sciogliere il nodo. Un ritardo assai significativo della grave condizioni di impasse, incertezza e tensioni che regna ormai fin da settembre, da quando, cioè, un vertice nazionale ha attribuito la scelta al partito di Giorgia Meloni. Ieri sembrava dovesse essere l'ennesimo giorno buono, dopo che gli azionisti di maggioranza, Lega e Forza Italia, avevano dato sfogo alle rispettive piazze, con manifestazioni di carattere nazionale. Invece le attese sono state di nuovo tradite. Ci vorrà ancora tempo, quanto non si sa. Pesa, sulla vicenda, il tourbillon di sondaggi che i partiti, specie Forza Italia, hanno deciso di fare per tentare di avere un quadro più chiaro della situazione. E così ieri è filtrata la voce di un'indagine molto favorevole al deputato azzurro Antonio Martino.
MATERIALE
E' chiaro che i berlusconiani stanno tentando di arrivare al tavolo con materiale spendibile per provare a tirare l'acqua al proprio mulino, ovvero incassare la titolarità della candidatura. Che, a quel punto, molto probabilmente diverrebbe un affare a due tra lo stesso Martino e Mauro Febbo. Un dato è certo: l'investitura di massima che l'ultimo vertice nazionale ha conferito al senatore di Fratelli d'Italia Marco Marsilio non ha acceso gli entusiasmi degli alleati, per essere eufemistici. Ieri, intanto, i tre coordinatori, all'unisono, hanno seccamente smentito, ancora una volta, le indiscrezioni secondo cui ci sarebbero pressioni su Salvini, nel suo ruolo di Ministro degli Interni, per far slittare il voto a maggio.
In tutta questa vicenda ha un peso specifico particolare la situazione di estrema tensione che si è venuta a creare all'Aquila. Le spaccature interne in Forza Italia e Fratelli d'Italia hanno provocato una rottura al momento non sanata. Il vice sindaco forzista Liris è sempre tentato dall'ipotesi-abbandono, per approdare a Fratelli d'Italia. Resta congelata anche la situazione dell'assessore Annalisa Di Stefano, a cui Biondi ha ritirato le deleghe per aver partecipato a una conferenza stampa con Martino. In Fratelli d'Italia il clima non è migliore: ieri, sempre all'Aquila, in serata, è andato in scena l'ennesimo vertice. Durissimo il coordinatore di Forza Italia Pagano: «È legittimo coltivare ambizioni di candidatura alle elezioni, non è leale solleticarle utilizzando metodi che possono essere configurati come atti di ostilità nei confronti degli alleati».
ATTEGGIAMENTO
Forza Italia stigmatizza l'atteggiamento del sindaco Biondi sul caso Di Annalisa Stefano: «Esempio di una politica intollerante e incapace di rapportarsi ai problemi in maniera serena e costruttiva, sbrigativamente orientata verso la rappresaglia». «A Fratelli d'Italia afferma Pagano ricordiamo non solo che Forza Italia, all'epoca delle elezioni per il Comune dell'Aquila, per il bene della coalizione seppe fare un passo indietro, nel comune interesse di riportare il centrodestra al governo della città, ma pure che lì dove questo sforzo unitario non è stato compiuto i risultati sono stati penalizzanti, quando non addirittura punitivi».