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Data: 14/12/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Anatra zoppa, no per pochi voti. Il Consiglio di Stato salva Biondi. Non c'entra il caso dei voti del seggio 41 Il riconteggio ha bocciato il centrosinistra

Niente anatra zoppa al Comune dell'Aquila, Pierluigi Biondi resta in sella, sebbene alle prese con la sua inquieta maggioranza. Il consiglio di Stato (sezione III) con sentenza pubblicata ieri ha messo la parola fine allo stillicidio cominciato alcuni mesi fa. I 400 voti del seggio 41 però non c'entrano nulla con la decisione del Consiglio di Stato. Anzi i giudici di Palazzo Spada hanno accolto la motivazione dell'appello principale sostenendo che i circa 400 voti del seggio 41 oggetto di errore materiale non potevano essere conteggiati in quanto non proposto ricorso incidentale nei termini. A rovinare le uova nel paniere del centrosinistra ci ha pensato il legale del centro destra e consigliere comunale Udc, Raffaele Daniele che ha proposto un appello incidentale (entro i termini) al Consiglio di Stato contestando che il centrosinistra potesse aver recuperato i 43 voti necessari per ribaltare il risultato comunale. I giudici hanno così dichiarato inammissibili alcuni voti attribuiti dal verificatore riconoscendo al centro sinistra soltanto 18 voti recuperati in luogo dei 43 che sostenevano di aver ottenuto dal riconteggio. I giudici hanno dunque rigettato il ricorso semplicemente per il mancato superamento della prova di resistenza. Una sconfitta dunque ancor più amara per il centrosinistra che si sentiva sicuro, almeno matematicamente. Il collegio giudicante ha escluso alcune preferenze per carenza di motivazione come nel seggio 50 in quanto in sede di riassegnazione dei voti non era stato specificato quali e quanti voti fossero stati mal conteggiati. «A conclusione dell'analisi svolta si legge nella sentenza - , deve rilevarsi che il numero corretto di voti a favore delle liste raggruppate intorno al candidato Sindaco Americo Di Benedetto, quale risultante dagli esiti della verificazione nei limiti della loro utilizzabilità ai fini del giudizio, è pari a 19.497, a fronte dei 19.479 risultanti dal verbale impugnato (ai quali devono quindi aggiungersi le 18 schede individuate nel corso dell'analisi che precede), mentre il numero dei voti validi espressi al primo turno è pari a 39.040: ne consegue che le liste predette non hanno raggiunto, al medesimo primo turno, la soglia (corrispondente a 19.520 voti) il cui superamento avrebbe impedito l'attribuzione del premio di maggioranza. L'appello, quindi, deve essere respinto e confermata, sebbene con diversa motivazione e dispositivo, la sentenza appellata». «Con la sentenza è stata confermata la volontà popolare espressa in maniera cristallina dagli aquilani il 25 giugno dello scorso anno». Questo il commento del sindaco Biondi. «Il Consiglio di Stato si è pronunciato, chiarendo inequivocabilmente e oltre ogni ragionevole dubbio che il ricorso, a prescindere dall'ormai famoso seggio 41, era pretestuoso» ha spiegato il sindaco.

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