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Pescara, 24/07/2024
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Data: 15/12/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Le imprese a Di Maio: «Ora meno tasse». Il ministro sull'election day: «Non ci prendiamo in giro. Bisogna dare alla regione un nuovo governo il prima possibile»

PESCARA Ad attenderlo, nel piovoso pomeriggio pescarese, ci sono i rappresentanti delle categorie produttive regionali, e l'immancabile cordone delle forze dell'ordine. La sala della Camera di commercio di Pescara contiene appena il pubblico di imprenditori giunti da tutta la regione per incontrare il vice premier e ministro del lavoro, Luigi Di Maio. Molti i temi trattati: dal lavoro stagionale, alla ripresa degli appalti pubblici e privati, fino ad arrivare all'argomento tasse e burocrazia. Al tavolo dei relatori, oltre a Di Maio, la candidata del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione, Sara Marcozzi, il sottosegretario di Stato Gianluca Vacca, il presidente della Camera di commercio Chieti-Pescara, Mauro Angelucci , della Camera di commercio dell'Aquila, Lorenzo Santilli, e di Teramo, Gloriano Lanciotti. In sala, i rappresentanti di moltissime categorie produttive, tra le quali Unindustria Chieti, Confindustria Abruzzo, Confesercenti Pescara, Confagricoltura, Ance. Sala off limit ai giornalisti per motivi di sicurezza, legati, è stato detto, alla capienza del locale. L'incontro tuttavia è stato trasmesso in diretta streaming, con notevoli difficoltà dovute alla mancanza di audio, almeno nella prima parte. Alla fine della riunione il ministro del Lavoro, prima di partire per Pineto dove era atteso per un incontro con i cittadini assieme alla candidata Marcozzi, non si è sottratto alle domande da parte dell'altrettanto immancabile cordone di cronisti. La prima domanda è stata quella sull'election day, e sull'opportunità di accorpare il voto regionale a quello per il Parlamento europeo, idea vagheggiata da alcune parti politiche. «Tutto a un tratto questa classe politica, che ha speso soldi dalla mattina alla sera», ha detto Di Maio, «adesso parla di risparmi di costi. Non ci prendiamo in giro. A questi signori consiglio di evitare tutta questa polemica sull'election day. Se vogliono allungare i tempi perché vogliono perdere un po' di meno facciano pure. Noi, però, vogliamo dare all'Abruzzo un nuovo governo il prima possibile perché c'è un problema di costi lasciando questi qua al governo della Regione o lasciando la Regione senza un governo. Noi ce la metteremo tutta, poi saranno i cittadini a scegliere. Credo in Sara Marcozzi», ha sottolineato, «nella sua lista, nel M5S che qui in Abruzzo è sempre stato presente sul territorio. Qui ci sono consiglieri regionali che si sono tagliati gli stipendi, hanno erogato crediti alle imprese, hanno fatto grandi iniziative». E tornando invece a temi di carattere nazionale, e che naturalmente hanno ricadute sul tessuto economico locale, Di Maio ha sottolineato che il governo «ha trovato 4 miliardi per finanziare l'innalzamento delle pensioni minime. Gli abruzzesi, come gli altri cittadini delle altre regioni avranno una pensione minima aumentata a 780 euro, grazie al fatto che abbiamo trovato fondi dal taglio della spesa militare (mezzo miliardo di euro), più tasse alle banche che avevano avuto soldi dagli italiani in tutti questi anni, e tagli alle spese improduttive per oltre un miliardo, ed è solo l'inizio. In Abruzzo, se gli abruzzesi vorranno, entreremo nella Regione taglieremo quello che non serve e rimetteremo a posto per esempio la sanità, che è regionale, e noi dal governo centrale stiamo provando a fare tutto per evitare la chiusura dei piccoli ospedali, ma il piano è regionale. Ci dovete dare la possibilità di cambiare la sanità a livello regionale». Un pensiero anche per Antonio Megalizzi, il giovane giornalista morto a Strasburgo per le gravi ferite riportate nell'attentato terroristico. «La morte di Antonio Megalizzi è una morte assurda. Io non posso neanche pensare che un nostro giovane connazionale venga ucciso da una pallottola di un terrorista. Noi ce la metteremo tutta come Governo nell'investire in più sicurezza e chiederemo all'Europa di essere sempre più efficace ed efficiente nella sicurezza delle nostre città e nella lotta al terrorismo». E infine, Di Maio ha risposto al sottosegretario Giorgetti, secondo il quale il reddito di cittadinanza rischia di innescare una spirale di lavoro nero, soprattutto al Sud. «Lavoro nero? Non credo, non ci sono rischi, perché gli ispettorati del lavoro e la Guardia di Finanza faranno i loro controlli».

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