Terremoto, i parlamentari snobbano il Consiglio comunale straordinario sulla Ricostruzione, gli sfollati portano la loro protesta in aula. Solo la senatrice Stefania Pezzopane (Pd) ha risposto all'appello lanciato dal sindaco Gianguido D'Alberto e da tutta l'assise civica per fare il punto sulle tante carenze del post sisma e cercare di dare insieme risposte ai 4 mila teramani rimasti senza casa. Presente, invece, il presidente vicario della Regione Giovanni Lolli, che ha tracciato, numeri alla mano, un quadro decisamente poco rassicurante sulla Ricostruzione in Abruzzo: 13mila immobili con le schede Aedes, soltanto 1.200 le domande presentate all'Ufficio speciale per la Ricostruzione e appena 52 quelle evase. Una situazione che rispecchia quella del Comune di Teramo, con 3128 schede Aedes realizzate per le case private, 176 pratiche registrate, ma solo 3 cantieri aperti: il 3,5% del totale. Per quanto riguarda l'edilizia pubblica i fondi a disposizione superano i 250 milioni di euro: sono 126 le pratiche in stato di programmazione, ma solo 3 i lavori conclusi: il 2,3% del totale. Discorso a parte merita l'edilizia popolare: di fatto sono previsti 85 interventi ma solo 5 pratiche risultano affidate. Dure le parole del sindaco Gianguido D'Alberto, che ha indossato la fascia tricolore come simbolo di democrazia e responsabilità. «Il Consiglio straordinario sul terremoto è il grido di allarme di un'intera città», ha esordito, presentando il lungo documento sulla Ricostruzione che è stato poi votato all'unanimità. «Dopo due anni ha ribadito il sindaco dobbiamo dare risposte ai 4 mila sfollati, noi ci mettiamo la faccia, dobbiamo alzare il libello di attenzione, anche perché si avvicinano le elezioni. Il futuro della Regione Abtuzzo si gioca sulla Ricostruzione». Il primo cittadino ha lanciato duri attacchi: in primis al responsabile dell'Urs Marcello D'Alberto. «I numeri parlano chiaro, non ci sono giustificazioni per spiegare le lungaggini, in città ci sono interi quartieri spopolati». Il sindaco le ha cantate anche all'Ater e agli stessi rappresentanti della politica e delle istituzioni nazionali. «Sono stufo di parlare con deputati, sottosegretari, consiglieri regionali e dover sempre spiegare la situazione teramana come se non la conoscessero». Sono in tutto 11 i punti contenuti nel documento votato dal Consiglio comunale, tra questi, la richiesta di un testo unico in materia di sicurezza, un piano strategico per la messa in sicurezza e la tutela del territorio, la revisione del peso di Teramo all'interno del cratere, una proroga dello stato di emergenza, la riorganizzazione dell'Usr. Un pensiero D'Alberto lo ha rivolto agli sfollati, alcuni di loro erano presenti al Parco della Scienza per protestare. Tra questi, anche Tonino Serafini, che ha esposto il cartello con la scritta: Il terremoto ha distrutto le nostre case, la politica ha distrutto mentalmente e fisicamente le persone. Complimenti!. Lolli ha assicurato un incremento del personale dell'Urs per snellire le pratiche di tipo B e ha anche difeso ilil direttore dell'Ufficio, Marcello D'Alberto: «Non può essere il capro espiatorio per un sistema che non funziona».