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Data: 15/12/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Abruzzo verso le regionali - I sindaci di montagna: alle urne a maggio. Appello al ministro Salvini dai comuni di Gamberale, Scanno, Opi, Caramanico, Villa Santa Maria, e da altre decine di enti

CHIETI Spostare le elezioni regionali dal 10 febbraio al 26 maggio, in concomitanza con le elezioni europee. È quanto chiedono decine di sindaci che amministrano i comuni montani abruzzesi, in gran parte delle province di Chieti e L'Aquila.Le ragioni dei primi cittadini sono semplici: si fondano sulle caratteristiche altimetriche dei propri territori, soggetti nei mesi invernali a nevicate, gelate e condizioni meteorologiche proibitive per svolgere una corretta campagna elettorale e relativa votazione. Per loro si porrebbe una condizione di obiettiva disparità, di un'ulteriore penalizzazione tra territorio montano e della costa. Il promotore dell'iniziativa è Maurizio Bucci, sindaco di Gamberale, che dallo scorso settembre, da quando Regione e Corte d'Appello dell'Aquila hanno deciso la data del 10 febnbraio, si batte per evitare lo slittamento delle elezioni in inverno.I sindaci hanno inviato l'appello-richiesta al ministro dell'Interno Matteo Salvini e, per conoscenza, al presidente della Corte d'Appello Fabrizia Ida Francabandera, al presidente vicario della giunta regionale Giovanni Lolli, e al presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pancrazio.L'appello è stato sottoscritto da decine e decine di sindaci e altre adesioni sono previste nei prossimi giorni. Tra i firmatari ci sono, tra gli altri, i primi cittadini di: Scanno, Caramanico, Villa Santa Maria, Borrello, Rosello, Montelapiano, Opi, Castel Subequo, Pacentro, tutti Comuni montani. I numeri sono chiarificatori: tra i 100 Comuni più alti d'Italia, 10 sono abruzzesi e in particolare in Abruzzo 31 Comuni sono localizzati oltre i 1.000 metri, 14 oltre i 900 metri e 30 oltre gli 800, altezze che ovviamente dimostrano come il territorio abruzzese sia per il 25% territorio montano e la cui popolazione residente raggiunge quasi i 75.000 abitanti. La data del 10 febbraio sarebbe quindi a rischio per le condizioni meteo. «Esiste il forte pericolo» afferma Bucci «di rimanere coinvolti in un evento meteo che condizionerebbe oltre modo la data delle elezioni. Ma cosa più grave è che per gli elettori abruzzesi delle zone montane sarebbe quasi una violazione del diritto di voto, perché non è possibile immaginare che i cittadini delle zone montane, nel caso probabile che in quei giorni ci siano freddo neve e ghiaccio, possano recarsi tranquillamente al seggio elettorale senza mettere in pericolo la propria incolumità fisica». Per questo i sindaci ritengono che per garantire il diritto di voto a tutti gli elettori abruzzesi sia sacrosanto chiedere lo slittamento della data delle elezioni, evitando ulteriori polemiche o ricorsi. «E' la cosa più logica da mettere in atto, e prevarica qualsiasi altra ragione di carattere politico o economico». «Amministrando il Comune più alto della provincia di Chieti» conclude Bucci «so cosa significa l'inverno sulle nostre montagne, e dover quindi fare una campagna elettorale in queste condizioni. E' solo questa la ragione della richiesta, nonostante condivida la volontà e la necessità di chi oggi chieda di votare nel più breve tempo possibile. Ma chi vive nei nostri territori sa quali sono le difficoltà e i rischi legati a questo periodo dell'anno».

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