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Data: 16/12/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Di Maio agli operai della Honeywell «Siete stati umiliati». Il vicepremier visita l’azienda ormai delocalizzata in Slovenia «Non permetteremo che nessuno in futuro venga trattato come voi»

LANCIANO Umiliati: così Luigi Di Maio ha definito ieri meno di cento lavoratori, e loro famigliari, della ex Honeywell di Atessa che ha incontrato davanti ai cancelli chiusi nell'area industriale. Neppure più l'insegna c'è della multinazionale americana andata in Slovenia per produrre turbo compressori a prezzi stracciati dopo anni di lavoro di alta qualità in terra d'Abruzzo. Risultato 335 dipendenti a casa e 162 pronti ad essere riassorbiti dalla cinese Baomarc, leader mondiale dell'acciaio, che subentra a titolo gratuito dopo accordo al Mise.
Il vice premier non trova ad accoglierlo sindaci, sindacati confederali, né altre sigle, c'è solo la Ugl. E' la possibile strumentalizzazione politica a frenare l'arrivo. Invece Di Maio non si arroga alcun diritto sulla vertenza. «Qui alla Honeywell di Atessa c'è stata una grande battaglia dei lavoratori e sindacati che si sono fatti rispettare e valere - attacca Di Maio -. Il mio ruolo di ministro è quello di rispettare questa battaglia nel chiedere lavoro e che l'azienda riapra i battenti il prima possibile. Adesso c'è un nuovo privato, la Baomarc, e il mio dovere sarà duplice; rispettare il piano industriale e che vengano assunti il maggior numero di persone, perché questo è un territorio che se chiudono le industrie si prosciuga l'economia delle famiglie, commercianti e dei Comuni. L' obiettivo è far rispettare la battaglia dei lavoratori e sono qui non per prendere i meriti ma l'impegno con i cittadini e fa rispettare i patti che al Mise abbiamo preso con un nuovo privato. Tuteleremo anche i problemi delle aziende dell'indotto».
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Tra queste l'ex Blutec. Di Maio resta a sentire i lavoratori per 46 minuti, al freddo e al gelo. Honeywell come la Embraco di Torino, così il leader di M5S aggiunge: «Sulle delocalizzazioni selvagge ho fatto un decreto Dignità che impedisce di poter andare via dall'Italia a quelle aziende che hanno preso anche un solo euro. D' ora in poi, dopo l'approvazione ad agosto, chi ha preso soldi per la cassa integrazione e formazione non se ne potrà andare più perché chiederemo loro tanti soldi di interessi. Chi alla Honeywell ha portato avanti la battaglia ha ottenuto grandi risultati. Nostro obiettivo è non lasciare la gente per strada. Qui è stata subita un'umiliazione a maggio, prima che mi insediassi. E' stata rifiutata la cassa integrazione per cessazione di attività perché non esistevano più finanziamenti e dopo il compromesso la cassa integrazione guadagni non è stata accordata. Abbiamo ricostituito la cig per cessazione. Se un'azienda se va bisogna dare la possibilità alle famiglie di sfamare i propri figli e far riaprire i battenti agli stabilimenti. Ho trovato uno Stato sociale a pezzi. La vera opposizione il Pd l'ha fatta ai diritti sociali e dei lavoratori per 10 anni, specie negli ultimi 5. Ora stiamo ricostituendo gli strumenti per ridare respiro a persone più in difficoltà. Eppure sono attaccato perchè vorrei mettere in piedi strumenti assistenzialisti. Poi quando uno stabilimento chiude, tutta la politica viene al Ministero per le soluzioni. Aiutare chi è in difficoltà è un dovere dello Stato».
Sullo scandalo mense scolastiche, casi anche in Abruzzo, Di Maio dice «E' un tema importantissimo il business sulle mense dove c'è chi lucra sui nostri bambini. Prenderemo quei furbetti che guadagnano sui pasti dei nostri figli risparmiando su prodotti e norme igieniche. Questa storia non finisce qua». Di Maio affronta pure il tema del reddito di cittadinanza e dice «Le persone in difficoltà sono ovunque. Siamo stati eletti per aiutare chi non sta bene». Poi il tour di Di Maio prosegue a Tornareccio, dove incontra l'eccellenza dell'imprenditoria del miele, e chiude a Lanciano, alle 17.43. La candidata presidente Sara Marcozzi tocca i temi economici abruzzesi; 26 mila posti di lavoro persi, 10 mila frane attive del dissesto idrogeologico, argomento caro a Lanciano, i 10 ospedali chiusi, la penosa condizione delle strade, il mare ancora inquinato.

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