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Data: 16/12/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Di Maio agli operai: non vi abbandono. Atessa, l'incontro davanti alla Honeywell dove i sindacati danno forfait. E il ministro avverte le aziende del "prendi e fuggi"

ATESSA «Non sono venuto a prendere i meriti, ma per assumere un impegno: quello di far rispettare il piano industriale presentato dalla Baomarc e fare in modo che questo piano funzioni». Il vice premier e ministro del lavoro e dello sviluppo economico Luigi Di Maio non si fa attendere in Val di Sangro. Arriva puntuale scortato dal suo staff, dai parlamentari abruzzesi del M5s e dalla candidata presidente alla Regione Abruzzo, Sara Marcozzi e si lascia inondare da domande e strette di mano. Sono un centinaio i dipendenti che lo aspettano. Una buona fetta rispetto alla voragine di 330 posti di lavoro che la Honeywell ha lasciato sul territorio per migrare in Slovacchia. Mancano i principali sindacati, i rappresentanti istituzionali e le bandiere. Qualcuno lo fa notare al ministro: «E' una vergogna, i sindacati dovranno venire a trattare con il Governo e oggi sono assenti». Di Maio non si scompone: «L'importante è che ci siete voi», sorride e si lascia abbracciare per i selfie con i cellulari. LA VERTENZA. Dopo otto mesi di trattative con l'azienda, sorda ad ogni soluzione, perfino al riconoscimento della cassa integrazione, e due mesi di sciopero a oltranza quella della Honeywell è la madre di tutte le vertenze in Val di Sangro. Non si è trattato solo di aver spazzato via il lavoro di circa 400 persone, ma anche aver inciso su un piccolo indotto senza voce fatto di micro aziende da meno di 100 operai.«Lavoravo con Acs e poi alla Travaglini - spiega una donna - adesso non ho più un lavoro e a noi che abbiamo lavorato per Honeywell, ma non nella Honeywell nessuno pensa. Cosa dirò a Di Maio? Niente, voglio fare una foto con lui, di lui mi fido».«Questo risultato - spiega il ministro - è vostro, dei lavoratori. Qui c'è stata una grande battaglia e adesso il nostro compito è far valere ciò che avete ottenuto. I presupposti per far ripartire questo stabilimento ci sono. C'è un privato, la Baomarc, che vuole investire nella lavorazione dell'acciaio e che ha presentato un piano che abbiamo giudicato credibile, il migliore che potessimo adottare. Il mio compito come ministro sarà duplice: far rispettare il piano industriale e fare in modo che il maggior numero di lavoratori venga riassunto. C'è anche l'indotto: non lo dimenticheremo. E ci sono altri lavoratori Honeywell (solo 162 su 330 saranno riassunti ndc) a cui vogliamo dare certezze. Non lasceremo nessuno indietro». LA BLUTEC. E sul piccolo palco improvvisato davanti la ex fabbrica dei turbo compressori arriva, inevitabile, anche la drammatica situazione della Blutec, oggi Ingegneria Italia, azienda fornitrice di Sevel che da mesi vive una situazione molto difficile sul piano delle garanzie ai lavoratori e sulla sicurezza. Ingegneria Italia è il risultato di una cessione di ramo d'azienda della Blutec, gruppo che oggi vorrebbe far ripartire Termini Imerese, ma che si ritrova nelle sacche di una trattativa ancora tutta da definire con il Governo. Due destini che si incrociano e che, qui ad Atessa, sembrano rimanere pericolosamente avvinghiati tra loro.«Le consegniamo una lettera - dice un dipendente a Di Maio - non riusciamo più a lavorare, ci hanno abbandonato tutti. Ci era stato promesso un nuovo partner, ma in primavera arrivano nuove commesse e noi non sappiamo che fine faremo. La Sevel si ferma una volta a settimana a causa di questa situazione, vogliamo che al tavolo del 19 si affronti anche questo problema». «Faremo sicuramente cenno alla situazione di Atessa nel tavolo di Termini Imerese - promette Di Maio - ma le questioni, seppur collegate, sono diverse. Propongo un tavolo solo per Atessa, in modo da scindere i due problemi e affrontarli al meglio».LE INFRASTRUTTURE. «Davanti alla Sevel - dice un lavoratore a Di Maio - non si cammina, sembra una strada di guerra, ma siamo il più grande distretto industriale del centro sud, venga a parlare di strade e infrastrutture in Val di Sangro».POLITICHE INDUSTRIALI. «La sinistra ha praticamente sfasciato il sistema degli ammortizzatori sociali», incalza Di Maio, «noi li stiamo ricostruendo. Ci dicono che favoriamo l'assistenzialismo con il reddito di cittadinanza. Lo vengano a dire ad un padre di famiglia che a 50 anni si ritrova licenziato dall'oggi al domani senza un futuro. I lavoratori della Honeywell hanno anche dovuto subire l'umiliazione di non ricevere la cassa integrazione per cessazione d'azienda che era stata eliminata dal jobs act. Appena insediato io l'ho reintrodotta».E un monito va alle aziende: «Qui ad Atessa è stata mostrata molta serietà - aggiunge - ma in generale come sistema Paese e come seconda forza manifatturiera d'Europa noi non permetteremo più che l'Italia diventi un territorio di scorribande, dove si arriva a prendere incentivi pubblici e dopo qualche anno si va via. A chi viene ad investire stringiamo la mano, ma se fa il furbo come Stato gli faccio pagare gli interessi di quello che si è preso».IL TOUR. Luigi Di Maio va poi a Tornareccio per incontrare i produttori di miele, conoscere i prodotti di eccellenza e assaggiare il prezioso nettare direttamente da un'arnia. Infine a Lanciano, per sostenere la campagna elettorale della candidata Marcozzi, in una piazza Plebiscito gremita da centinaia di persone.

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