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Data: 16/12/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Fratelli d'Italia, convention a Francavilla ma Marsilio non è candidato ufficiale

L'AQUILA Probabilmente Marco Marsilio riteneva di poter concludere l'iniziativa di Fratelli d'Italia, oggi a Francavilla, vestendo i panni del candidato presidente del centrodestra. Salvo sorprese della notte, non sarà così: il senatore dovrà accontentarsi del ruolo di papabile che gli è stato cucito addosso ormai 16 giorni fa a Milano, nel vertice nazionale di via Rovani, ma senza i crismi dell'ufficialità. La giornata di ieri è stata l'ennesima trascorsa senza passi avanti. E visto che il voto è tremendamente vicino (10 febbraio), prende corpo un'ipotesi all'apparenza surreale: quella che il centrodestra voglia in realtà tirare almeno fino a maggio, alle Europee. Per due ordini di motivi: gli equilibri del governo appaiono sempre più fragili e Salvini potrebbe avere tutto l'interesse ad acuire ora le tensioni con una campagna elettorale sul territorio contro il Movimento Cinque Stelle; la seconda ragione, più radicata sul territorio, è che su Marsilio c'è una convinzione tutt'altro che ferrea di una parte di Fratelli d'Italia e dei due alleati, Lega e Forza Italia. Lo stesso partito della Meloni, al di là delle ovvie prese di posizione di facciata, ha la necessità di non sbagliare questo passaggio in un territorio strategico. E qualche timore, in questo senso, c'è.
Chi vuole votare subito è sicuramente Forza Italia, che vorrebbe dimostrare a Salvini come il centrodestra unito possa risultare vincente, in modo da minare l'attuale governo. Fantapolitica? Forse sì, ma resta difficile spiegare diversamente il fatto inequivocabile che i tre leader nazionali non riescano a trovare tempo e modo di chiudere la partita abruzzese. Tenendo conto che il voto in Basilicata è già slittato e che il 20 gennaio torneranno alle urne i sardi che vivono nel collegio uninominale di Cagliari, per le elezioni suppletive.
L'EVENTO
Nel frattempo oggi, dalle 9.30, all'auditorium Sirena di Francavilla al Mare, si terrà l'iniziativa regionale di Fratelli d'Italia per illustrare le priorità per l'Abruzzo, in termini di programmi, in vista delle elezioni regionali. «Nell'attesa della piena ufficializzazione della candidatura del presidente - ha spiegato il Coordinatore regionale del partito di Giorgia Meloni, Etelwardo Sigismondi - continua da una parte l'attività politica con la formazione delle migliori liste in tutta la regione, dall'altra il lavoro sul programma. Sarà l'occasione per presentare il punto di vista di Fratelli d'Italia sulla sanità, sulle aree interne, su lavoro e economia, infrastrutture e ambiente, sicurezza e servizi alle persone. Vogliamo rilanciare e rendere definitivamente accessibile una regione azzerata, tramortita dalle politiche inefficaci del governo Pd, ma ci vogliamo anche impegnare a non consegnarla all'improvvisazione del Movimento 5 Stelle». Sigismondi ha concluso invitando «tutte le forze politiche del centrodestra e quelle che vorranno riconoscersi in un percorso che ha come unico obiettivo quello di ridare alla nostra regione l'importanza che merita». Concluderà i lavori dell'assemblea, appunto, Marco Marsilio.
Mentre si cerca di ricomporre, con difficoltà, il caso L'Aquila, con il deputato di Forza Italia Antonio Martino che ha teso una mano al sindaco Pierluigi Biondi (FdI), scontro che ha portato il gruppo consiliare degli azzurri a lasciare il partito (in attesa di addio anche il vice sindaco Guido Liris), i berlusconiani hanno perso un altro tassello a Sulmona.
SULMONA
Lascia la capogruppo consiliare Elisabetta Bianchi: una decisione comunicata con una lettera indirizzata al coordinatore regionale Nazario Pagano e ad Antonella Di Nino. «La constatazione dello scollamento tra la dirigenza e gli eletti ha detto la Bianchi - è per me motivo di amara ed insuperabile preoccupazione e sarà foriera di un inevitabile danno al corpo elettorale di storica affezione. Diventa pertanto impossibile e direi anche inutile la mia permanenza, da doppia generazione in Forza Italia, stretta nella morsa di un coordinamento dirigenziale sterile e improduttivo di una visione sinergica che sappia coinvolgere verso un percorso di crescita e capitalizzazione tutte le numerose energie vanificandone inevitabilmente ogni sforzo».

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