FRANCAVILLA Ha parlato come se fosse già lui il candidato governatore del centrodestra e ha perfino annunciato che oggi arriveranno in Senato le sue dimissioni. Ma, di fatto, Marco Marsilio ieri durante l'incontro organizzato da Fratelli d'Italia ha fatto tutto da solo. Ieri mattina nell'Auditorium Sirena di Francavilla non è arrivata la tanto attesa benedizione da parte degli alleati. Anzi, tutt'altro. Mancavano i coordinatori regionali di Forza Italia, della Lega e si è solo affacciato verso la fine Gianluca Zelli in rappresentanza del movimento Azione Politica, che quando è uscito dal palazzo, rivolgendosi al potenziale candidato più gradito alla Lega Massimiliano Foschi, ha esclamato: «Speriamo bene!». Insomma malgrado i bei discorsi già da piena campagna elettorale non c'è ancora convergenza da parte della coalizione sul nome di Marco Marsilio. E non c'è neanche il pieno appoggio da parte di tutti gli uomini e le donne della Meloni in Abruzzo. «Sono contro la chiusura dei piccoli tribunali, che in questi giorni di tour in Abruzzo sto visitando e - annuncia Marsilio sul palco con il suo accento romano - non porterò l'Abruzzo a Roma, ma Roma in Abruzzo. Molti mi dicono ma chi te lo fa fare a venire qui in Abruzzo, te ne stai tranquillo a fare il senatore a Roma, ma io voglio dare il mio contributo. Domani (oggi ndr.) mi dimetterò da senatore, a differenza di quanto fatto da D'Alfonso che ritardando le sue dimissioni ha impedito agli abruzzesi di andare alle urne a giugno».
Già, oltre al candidato presidente, si dovrà sciogliere mercoledì pure il nodo sulla data delle elezioni: febbraio o maggio? Intanto ieri dal palcoscenico francavillese hanno fatto sentire la loro voce anche Massimiliano Foschi, cardiochirurgo ancora in corsa per la carica di governatore grazie al forte sostegno della Lega e non solo, che ha spiegato: «Noi vogliamo una regione viva, giovane, al passo con i tempi e che guardi con fiducia a un cambiamento radicale, pur rimanendo se stessa. Basta con la vecchia politica fatta di incarichi, dobbiamo restituire dignità all'Abruzzo e tra le tante priorità c'è la sanità, caratterizzata in passato da grandi eccellenze, che oggi paga la piaga della mobilità passiva».
A sfilare sul palco il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Guerino Testa, che ha ribadito: «Uniti si vince e non si deve subire l'imbarazzo di sedere all'opposizione di maggioranze impreparate». Sanità, sicurezza e infrastrutture sono i must anche per Antonio Tavani, coordinatore provinciale di Chieti di Fratelli d'Italia, che ha ribadito: «A pagare il prezzo più alto nella sanità è stata la provincia teatina con la chiusura dei piccoli ospedali, unici centri di soccorso delle aree disagiate».