PESCARA C'è bisogno di Europa, e di una presenza solida dell'Italia in Europa. Lo ha detto ieri Giovanni Legnini a Pescara, nel corso del convegno "L'Italia in Europa: una sfida per il futuro", che si è svolto all'auditorium Petruzzi. A promuoverlo, il primo gruppo abruzzese di +Europa, che si è appena formato, e che già si prepara a scendere in campo in occasione delle prossime elezioni regionali proprio a fianco di Legnini, candidato di una coalizione di centrosinistra, il più ampia possibile, alla presidenza della Regione. Ai lavori hanno partecipato il coordinatore nazionale di +Europa, Benedetto Della Vedova, il coordinatore abruzzese Nico Di Florio, il consigliere regionale Maurizio Di Nicola, il professor Luciano D'Amico, ordinario di economia aziendale all'università di Teramo, Dario Bollini, segretario dei Radicali Abruzzo, e Carlo Troilo, giornalista. «Mi ha molto colpito l'iniziativa dei rettori europei», ha sottolineato Legnini, «per far sì che si strutturi ancora di più e meglio la rete delle università europee affinché i percorsi formativi, che sono uno dei veicoli più formidabili della costruzione europea, si rafforzino sempre di più». A questo proposito Legnini, che sabato ha partecipato a un'iniziativa in ricordo di Fabrizia Di Lorenzo, la giovane abruzzese morta a Berlino durante un attentato terroristico nel dicembre del 2016, ha citato anche Antonio Megalizzi, il giovane giornalista trentino che ha perso la vita nell'attentato di Strasburgo, e in memoria del quale è stato osservato un minuto di silenzio. «Sono assolutamente convinto che il sogno europeo non possa camminare senza le gambe dei giovani», ha aggiunto Legnini, «con l'intelligenza dei giovani, con il loro cuore. Occorre più Europa per moltissime ragioni ampiamente dibattute in questi anni, ma ce n'è una, di ragione, che a mio modo di vedere prevale su tutte le altre: ed è quella, appunto che i giovani nascono, crescono, si formano, lavorano con l'ideale e l'orizzonte europeo e globale, e una politica che si opponesse a questa tensione, a questo flusso, sarebbe una politica vecchia. Occorre più Europa, ne avete bisogno voi giovani, e ne abbiamo bisogno tutti quanti noi». Non potevano mancare i riferimenti ai temi nazionali e alla manovra in discussione. «Non si era mai verificata una situazione come quella che si sta determinando adesso», ha osservato il candidato governatore, che ha parlato di lavoro parlamentare «schizofrenico. Forse quest'anno per la prima volta», ha detto, «la più importante legge dello Stato sarà approvata bypassando il Parlamento». E a proposito delle elezioni regionali ha chiarito che a breve ci sarà un incontro, nei prossimi giorni dopo che sarà completato «il lavoro compositivo per presentare, oltre alla mia candidatura, il perimetro della coalizione». All'interno di questa partita «credo che un tema del programma di Giovanni Legnini», ha sottolineato in vece il consigliere Di Nicola, «dovrà essere il rilancio della partita del macroregionalismo, un tema che deve essere riaperto dalle regioni stesse».Per il professor D'Amico, «continuare a discutere di stati sovranisti è una cosa superata dai tempi. Spero che con le elezioni in Abruzzo, si possa iniziare a discutere di questi temi, e credo che sia un dovere iniziare a proporli nei giusti termini». Della Vedova ha puntato l'attenzione su +Europa, «un'esperienza politica nuova con i piedi non solo nella terza repubblica, ma nel futuro», ha detto. E infine, la constatazione di Nico Di Florio: «Temo che il nostro Paese si stia pericolosamente allontanando da una certa idea di modernità. Il futuro si sta costruendo altrove. Oggi sembra che il nostro Paese quasi per scelta abbia deciso di rinunciare al proprio posto tra quel nucleo di nazioni privilegiate che tradizionalmente sono chiamate a indicare al resto del mondo la strada da seguire».