Non se l’aspettava nessuno l’assist di Silvio Berlusconi. Prima i sondaggi, le prese di distanza, il “ma chi lo conosce” pronunciato durante una cena ufficiale, e ieri pomeriggio alle 4 l’abbraccio finale:
“Marco Marsilio è il miglior candidato possibile per l’Abruzzo”, dice all’AdnKronos. “Per quanto riguarda l’Abruzzo -ha spiegato il leader azzurro- non c’è ancora la decisione definitiva, ma ritengo che Marsilio abbia più degli altri candidati queste caratteristiche e che le saprebbe mettere in campo per la sua regione a nome del centro destra”.
E’ uno schiaffo in faccia al coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano che insieme ad Antonio Martino sperava di poter rimettere in discussione la scelta del candidato, e che insieme ad altri esponenti del centrodestra abruzzese si era speso per imporre un altro nome.
Ma nonostante l’uscita del Cavaliere, in Abruzzo il centrodestra continua a incrociare le dita: non tutto è perduto, dicono nelle segreterie, in fondo le parole di Berlusconi potrebbero essere state ispirate soltanto dalle elezioni suppletive della Sardegna.
Marco Marsilio
Dove il centrodestra ha sciolto la riserva proprio ieri mattina, indicando il nome di Daniela Noli, ex dipendente del gruppo di Forza Italia. Una candidatura debole, senza considerare il fatto che la Meloni aveva chiesto che prima di ogni decisione sulla Sardegna, il tavolo approvasse la candidatura di Marsilio in Abruzzo. Dal canto suo Matteo Salvini continua a condurre i giochi e non è detto che dopo la chiusura della Sardegna, l’Abruzzo possa tornare in discussione.
Ma tutto ciò che sta accadendo in questi ultimi giorni, l’eterna indecisione, la mancata ufficializzazione della candidatura di Marsilio, il tavolo che non si sa quando sarà convocato, la totale noncuranza rispetto alle voci che si levano dai territorio, dimostrano l’assoluta debolezza del centrodestra abruzzese, la sua inconsistenza, la totale incapacità di incidere nelle scelte di Roma.
Un gioco al rinvio che avvantaggia sicuramente il candidato del centrosinistra Giovanni Legnini e la stessa Sara Marcozzi dei Cinquestelle.
Ieri pomeriggio intanto, la direzione regionale del Pd ha dovuto rinviare di nuovo l’approvazione delle liste. Quelle provinciali saranno esaminate dalla segreteria il prossimo 21 dicembre, mentre la direzione regionale è stata aggiornata per l’approvazione di tutte le liste abruzzesi il 27 dicembre. Anche qui c’è indecisione e problemi su alcuni nomi: il veto di Legnini si sarebbe esteso da Antonio Di Marco a Giorgio D’Ambrosio e Cristiana Canosa. Mentre la lista Di Matteo sembra sempre più orientata ad appoggiare l’ex vice presidente del Csm.
“Nessuna divisione con Donato – spiega Andrea Gerosolimo – col quale mi lega un’intesa umana prima che politica. Alle Regionali correremo insieme, stiamo verificando con Legnini se ci sono le condizioni. La nostra battaglia contro la giunta D’Alfonso intrapresa circa un anno fa, ci impone il rigore e la verifica attenta di tutte le candidature: non sarebbe facile per noi ritrovarci accanto a quelli che abbiamo combattuto, fino ad arrivare a dimetterci, come abbiamo fatto, dalla giunta regionale”.
ps: insomma, per il momento a destra e a sinistra si naviga a vista.