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Data: 18/12/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Pensioni, stop alla rivalutazione. Dai balneari al bonus cultura per i diciottenni, ancora incerte misure e coperture

ROMA Balneari, ecosconto per le auto, pensioni d'oro. A meno di due settimane dal termine ultimo per chiudere la manovra e scongiurare l'esercizio provvisorio, ancora non sono del tutto chiari i contorni delle novità che il governo punta a introdurre nella legge di Bilancio al Senato, mentre spunta anche un nuovo blocco a tempo dell'indicizzazione delle pensioni sullo schema Letta ma in versione soft. Retromarcia invece sul bonus cultura per i diciottenni che, a dispetto di quanto trapelato dopo il vertice notturno di domenica, resterà anche per cinema e concerti. Non ci sono, insomma, solo le due misure chiave, reddito di cittadinanza e revisione della Fornero, ancora da definire. I due fondi già appostati in bilancio andranno ridotti per il 2019 di due miliardi ciascuno, ha ribadito Matteo Salvini. E gli altri 3 miliardi, che mancano per chiudere la distanza tra Roma e Bruxelles si recupererebbero «nelle pieghe del bilancio». In realtà il lavoro tecnico non sarebbe ancora del tutto chiuso e la Ragioneria sarebbe alla ricerca di almeno 4-500 milioni. Intanto i senatori aspettano per questa mattina i contenuti del «maxiemendamento», ma in molti danno per scontato che servirà perlomeno qualche ora in più. Non solo per l'attesa della «finalizzazione» dell'accordo sul deficit tra Roma e Bruxelles, ma anche perché arrivi l'intesa tra Lega e M5s sulle modifiche. Sulla direttiva Bolkestein ci sarebbe ad esempio l'accordo per un rinvio di 15 anni per il comparto dei balneari, ma se da una parte la Lega assicura di puntare ad allargare la dilazione anche agli ambulanti, dall'altra i 5 Stelle spiegano che ora bisognerà mettersi al lavoro su sistemi trasparenti di gare, anche per evitare altre procedure di infrazione. Anche l'ecosconto resta da definire. La lista delle modifiche, compreso l'ecosconto, è comunque lunga e ha bisogno di quasi un miliardo di coperture: dai 195 milioni per le buche e la metropolitana di Roma, ai 400 milioni (600 a regime) per il taglio dei premi Inail, alla copertura del saldo e stralcio per le cartelle delle famiglie in difficoltà (70 milioni il primo anno). Ma il «tesoretto» a disposizione dei parlamentari si è assottigliato ad appena 190 milioni. E potrebbe essere rimpinguato dalla proroga per altri tre anni del blocco dell'indicizzazione delle pensioni all'inflazione, partendo dagli assegni tre volte il minimo, con un meccanismo «molto più morbido» che in passato, dicono dalla maggioranza, che porterà circa 1 miliardo e mezzo di risparmi nel triennio. Da trovare anche le risorse per Ape sociale e opzione donna, visto che il MoVimento ha ribadito che il miliardo che si conta di trovare dal taglio delle pensioni d'oro - che potrebbe partire dai 100mila euro lordi anziché da 90mila - andrà all'aumento delle pensioni minime.

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