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Data: 19/12/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
M5S ed elezioni, tutto in poche ore «Rinvio». «No, va bene il 10 febbraio»

L'AQUILA Rinvio delle elezioni regionali, anzi no. Ieri, per qualche ora, è sembrata materializzarsi concretamente la possibilità, da più parti evocata, di spostare il voto dal 10 febbraio al 26 maggio. Una giravolta tutta interna al Movimento Cinque Stelle: dall'emendamento pro election day alla smentita del sottosegretario Gianluca Vacca, che ne ha annunciato il ritiro in gran fretta. E' accaduto che un nutrito gruppo di senatori, con in testa la lucana Agnese Gallicchio (con lei Accoto delle Marche, Turco e Marco Pellegrini della Puglia, Pirro del Piemonte, Presutto della Campania, Pesco della Lombardia e Patuanelli del Friuli, questi ultimi due presidente della commissione Bilancio e capogruppo) hanno presentato un emendamento alle legge di Stabilità nel quale si evidenziano ragioni di bilancio: «Al fine di garantire la più elevata partecipazione dei cittadini alla vita politica nonché il contenimento dei costi a carico della finanza pubblica, gli organi che scadono nel primo semestre dell'anno sono rinnovati nel turno primaverile, che si tiene in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno».
COMMA
Inoltre nell'emendamento è stato inserito un altro comma che impegna il Ministero degli Interni a coordinare le date delle varie consultazioni regionali, «contestualmente alle altre che devono svolgersi nel semestre». Insomma, ancor più perché partito dalla maggioranza, per alcune ore questo atto, formale e concretissimo, è parso certificare la volontà politica del rinvio delle elezioni. Fino alla smentita, intorno alle 16, arrivata dal sottosegretario Gianluca Vacca: «Contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa, non c'è nessun emendamento del Governo per l'election day e quello di iniziativa parlamentare sarà ritirato».
Ovviamente la questione è stata immediatamente oggetto di polemiche. In particolare il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, ha sintetizzato così le cose: «Il Movimento Cinque Stelle ha presentato un emendamento alla legge di Bilancio per accorpare le elezioni regionali con quelle europee, facendo quindi slittare il voto in Abruzzo a maggio. Poco dopo, fortunatamente un rappresentante del M5S ne ha annunciato il ritiro. Di questo apparente gesto schizofrenico, la lettura è univoca: il M5s teme le elezioni e teme la vittoria del centrodestra unito, consapevole del fatto che gli abruzzesi non hanno dimenticato le promesse fatte sul sisma in campagna elettorale e mai mantenute. A proposito di questo, ho presentato nuovamente un emendamento che prevede la riduzione e la rateizzazione dei tributi dovuti dai cittadini colpiti dal sisma del 2016, promessa che il M5s aveva fatto ma che poi, bocciando ben tre volte la mia proposta, non ha portato a termine».
STRATEGIE
Escluso, per il momento, il rinvio a maggio delle elezioni, neanche ieri dal centrodestra è arrivato l'atteso via libera per la candidatura di Marco Marsilio, il senatore di Fratelli d'Italia che ha ricevuto una prima e parziale investitura dal tavolo nazionale. La coalizione si è riunita l'altra sera all'SHotel di San Giovanni Teatino. Un incontro interlocutorio che è servito a fare il punto della situazione e a ribadire un concetto nodale: senza il via libera dai leader nazionali nulla si muoverà. «C'è volontà di adeguarsi alla decisione del tavolo romano hanno detto i partiti e i movimenti -: far capire ai cittadini la volontà di correre insieme, uniti, con un programma unico che rilanci il messaggio del centrodestra». Erano presenti Giuseppe Bellachioma, coordinatore della Lega Abruzzo, Nazario Pagano e Antonio Martino, rispettivamente coordinatore regionale e deputato di Forza Italia, Etelwardo Sigismondi, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Gianluca Zelli, coordinatore di Azione Politica, Angelica Bianco, Dc, Paolo Arquilla, di Energie per l'Italia, Gianni Chiodi, Movimento Idea, Roberto Assenti, Popolari per l'Italia, Enrico Di Giuseppantonio, Udc. «Nel giro di un paio di giorni e, comunque, entro questa settimana ha detto Pagano -, il tavolo di Roma si riunirà e indicherà il nome del candidato per l'Abruzzo».

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