L'AQUILA Prima la manovra. Poi le elezioni regionali. L'agenda politica l'ha dettata, ieri, inequivocabilmente, il ministro degli Interni e leader della Lega, Matteo Salvini: «Mi vedo e mi sento con i miei alleati a livello regionale e locale. Io ho una manovra economica che arriva venerdì e magari ci starà anche sabato in Parlamento. La manovra economica viene prima di tutto il resto, perché riguarda 60 milioni di italiani ma ci vedremo il prima possibile, non do buca a nessuno». Dunque il famigerato vertice nazionale, atteso ormai da settimane, si farà, ma i tempi, almeno a sentire Salvini, non sembrano brevi. Anche perché, a quanto è filtrato ieri, Berlusconi stamattina lascerà Roma per Milano e, quindi, un incontro de visu sarà complicato. Nulla vieta, però, che le cose possano cambiare in un amen, la storia politica è zeppa di esempi.
SORDINA
Ieri il candidato in pectore, il senatore di Fratelli d'Italia Marco Marsilio, è rimasto come di consueto in rigorosa attesa di novità, muovendosi su Ortona in quella che, al momento, è una campagna elettorale necessariamente in sordina. A suo favore è arrivata la dichiarazione del leader dell'Udc, Lorenzo Cesa: «Marco Marsilio è un candidato autorevole alle prossime regionali in Abruzzo. La sua storia parla chiaro: un uomo con forti legami con il territorio e al servizio delle istituzioni. Siamo certi che con il suo bagaglio di esperienza amministrativa potrà offrire un serio contributo per il rilancio dell'Abruzzo». Cesa ha commentato così la situazione a seguito dell'incontro con i vertici e i dirigenti del partito in Abruzzo. «L'Udc ha concluso Cesa lo sosterrà con convinzione». Dopo le dichiarazioni dell'altro giorno di Berlusconi («Marsilio è il miglior candidato»), dunque, Marsilio ha incassato un nuovo endorsement, ma non ancora il via libera ufficiale far partire la campagna elettorale.
Nel frattempo le schermaglie si moltiplicano. Non è ancora rientrata la spaccatura interna a Forza Italia L'Aquila. Ieri il deputato Antonio Martino, commissario del partito, ha diffuso una nota stampa polemica: «Spero che attraverso la stampa io possa raggiungere il vice coordinatore regionale del mio partito, Guido Liris, il quale continua Martino dopo le vicende della costituzione di un nuovo gruppo consiliare in Comune all'Aquila sembra essere scomparso nel nulla. Vedremo se il ricorso alle testate giornalistiche sortirà l'effetto sperato». Lui, Liris, non ha replicato. Pare chiara la volontà di dedicarsi a pieno regime all'attività amministrativa con iniziative a ritmo giornaliero in attesa di comprendere come si comporrà il quadro per le regionali. Non è segreta la riflessione in corso sulla possibilità di approdare a Fratelli d'Italia, anche in chiave candidatura all'Emiciclo. Si vedrà. Nel frattempo anche Fabrizio Di Stefano, a capo di un'area civica che lo sosterrà nella sua corsa alla Regione, ha mosso i primi passi ufficiali dando il via, ieri, alla raccolta firme per la presentazione delle liste. Al momento sembra confermata la volontà di correre in solitaria, benché proseguano indiscrezioni sulla possibilità che il centrodestra possa convergere sul suo nome per superare l'impasse.
CENTROSINISTRA
Nel frattempo anche Giovanni Legnini prosegue a ritmo intenso nel suo percorso di ascolto del territorio dopo la disponibilità alla candidatura con il centrosinistra. L'ex vice presidente del Csm ha diffuso una lettera di risposta a tutti i sindaci abruzzesi (162 dei quali gli avevano annunciato il sostegno), di ogni schieramento e colore, per invitarli, sabato a Pescara, alle ore 10.30 nel Padiglione Daniele Becci, per un incontro che rappresenterà, nei fatti, il lancio ufficiale della sua campagna elettorale. «Il lavoro quotidiano dei sindaci e di tutti gli amministratori locali sul territorio - ha scritto Legnini - è un valore straordinario di conoscenze e competenze, che può e deve contribuire a rendere la nostra Regione più vicina alle necessità dei cittadini». Nell'attesa oggi alle 17 all'auditorium Ance dell'Aquila Legnini parteciperà all'iniziativa La Sinistra per l'Abruzzo, con Pier Luigi Bersani.