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Pescara, 27/11/2024
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20/12/2018
Il Centro
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Salvini rassicura, presto l'incontro col Cav. Il leader del Carroccio e il mancato vertice per il candidato: «Non do buche a nessuno». E Pagano scrive a Berlusconi. A tenere ancora banco, ieri, tra le file di Forza Italia, la sortita del M5S che martedì ha prima presentato, e poi ritirato, un emendamento per posticipare la data delle regionali, accorpandole alle elezioni europee |
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PESCARA È sera quando dal Palazzo delle Stelline, a Milano, arriva la dichiarazione del vice premier Matteo Salvini: «Mi vedo e mi sento con frequenza con i miei alleati a livello regionale e locale, e adesso mi sto dedicando alla manovra, che viene prima di tutto il resto, perché riguarda 60 milioni di italiani, ma con Berlusconi ci vedremo il prima possibile. Io non do buca a nessuno». È chiaro il riferimento alla situazione abruzzese, e al mancato vertice per ufficializzare il candidato alla presidenza della Regione, che ha creato non poche incomprensioni tra gli alleati. E anche il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario non resta fermo e scrive una lettera a Silvio Berlusconi, per ribadire la necessità di giungere presto a chiarimenti «anche in riferimento a quanto sta avvenendo tra gli alleati di centrodestra». A 52 giorni dalla data del voto, infatti, nessuna ufficializzazione è ancora arrivata circa la candidatura alla presidenza della Regione che sia l'espressione della coalizione di centrodestra. Una candidatura che di fatto è già stata individuata nel senatore Marco Marsilio, esponente di spicco di Fratelli d'Italia, nome sul quale anche Berlusconi nei giorni scorsi si è detto d'accordo. Manca, però, ancora il crisma dell'ufficialità che dovrebbe giungere dal famoso tavolo nazionale tra i principali "azionisti" della coalizione: Forza, Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Superate le difficoltà interne a FdI, e acquisito il beneplacito di Berlusconi, manca ancora il placet di Salvini che non ha partecipato al primo vertice per impegni istituzionali. Pagano nella serata di martedì, assieme agli altri parlamentari, ha incontrato a cena Berlusconi per il tradizionale scambio di auguri. Sul fronte dell'ufficializzazione della candidatura, ha detto, non c'è nulla di certo, e del vertice a tre per sdoganare il nome di Marsilio non c'è traccia. Del resto, almeno fino a domani (e forse anche oltre), il Parlamento è impegnato con la legge di bilancio, dopo il via libera alla manovra - riveduta e corretta -, da parte dell'Ue. Il deputato e coordinatore regionale della Lega, Giuseppe Bellachioma, ha invece risposto al vice presidente del Senato, Ignazio La Russa, che aveva messo in guardia gli alleati, la Lega in particolare, sul ritardo nel convocare il tavolo. «Smentisco categoricamente che stiamo temporeggiando», dice Bellachioma rivolgendosi a La Russa. «La Lega, finora, è l'unico partito in Abruzzo che ha presentato la lista e il programma, e con la macchina organizzativa che si è già messa in moto per la campagna elettorale. Non siamo noi a essere in ritardo, ma gli altri, e non stiamo facendo alcun tipo di melina». A tenere ancora banco, ieri, tra le file di Forza Italia, la sortita del M5S che martedì ha prima presentato, e poi ritirato, un emendamento per posticipare la data delle regionali, accorpandole alle elezioni europee. «M5S ha mostrato la notoria e palese incoerenza, l'incapacità di gestire le decisioni, la confusione interna ai vari gruppi, la poca responsabilità, oltre a rimediare l'ennesima figuraccia. Fino a ieri», ha commentato il consigliere regionale di Fi, Mauro Febbo, «i pentastellati sbandieravano ai quattro venti che erano gli unici a non volere il rinvio del voto, sapendo che FI aveva annunciato il proprio intendimento di voler votare a febbraio». Dall'emendamento, secondo Febbo, emerge «un'altra lettura: la paura di un risultato fortemente negativo che peraltro viene confermato anche dalla decisione della candidata alla presidenza, Sara Marcozzi, di inserire il proprio nome anche nella lista elettorale della provincia di Chieti, perché in caso arrivasse al terzo posto, secondo la nostra legge elettorale, non sarebbe eletta automaticamente».
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