PESCARA Arrivano le tredicesime, ma a festeggiare non saranno solo pensionati e lavoratori dipendenti. A fronte di 987 milioni distribuiti tra la platea di 719mila abruzzesi che hanno diritto alla gratifica natalizia, infatti, ben 231 milioni andranno al fisco. Quasi un quarto dell'imponibile. I dati sono stati elaborati dal Centro studi della Cgia di Mestre. A livello nazionale, invece, a fronte di circa 47 miliardi di mensilità aggiuntiva, di cui beneficiano 33,7 milioni di pensionati, operai e impiegati, l'erario ne preleverà 11 , attraverso le ritenute Irpef. Alla fine in tasca ai beneficiari rimarranno "solo" 36 miliardi. Grazie alla gratifica natalizia, dice la Cgia, si spera che a far festa siano anche i piccoli commercianti e le botteghe artigiane, anche se buona parte di questa mensilità sarà spesa per pagare la rata del mutuo, le bollette, il saldo dell'Imu sulla seconda abitazione e altre amenità. A livello territoriale la Regione che presenta il più alto numero di beneficiari della tredicesima mensilità è la Lombardia: le persone interessate saranno poco più di 6 milioni. Seguono i 3.255.000 residenti nel Lazio e i 2.923.000 abitanti del Veneto. «Negli ultimi 10 anni», dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia, «Paolo Zabeo, « gli acquisti natalizi sono crollati di circa il 50%, con una spesa complessiva che l'anno scorso si è attestata attorno ai 10 miliardi di euro. Questa contrazione ha penalizzato soprattutto i negozi di vicinato, mentre gli outlet e la grande distribuzione organizzata sono riusciti ad ammortizzare il colpo». Oltre ai consumi, un'altra voce importante che incide sulla ricchezza prodotta nel Paese sono gli investimenti. Se rispetto al 2007 (anno pre crisi) questi sono ancora inferiori del 22%, nel 2018 dovrebbero registrare una crescita del 4%, in buona parte riconducibile alle misure messe in campo per favorire la diffusione della digitalizzazione nel nostro sistema produttivo. L'Ufficio studi della Cgia, infine, tiene a precisare che le tredicesime dei lavoratori dipendenti non godranno del cosiddetto "bonus Renzi". I dipendenti che anche nel 2018 hanno beneficiato del bonus non potranno disporre di questa agevolazione sulla mensilità aggiuntiva: la legge, infatti, non lo prevede. Anzi, non è da escludere, come purtroppo è già avvenuto negli anni passati, che alcuni dipendenti che hanno percepito lo sconto fiscale siano costretti a restituirlo. Gli 80 euro in più in busta paga spettano per intero a coloro che non superano i 24.600 euro di reddito annuo e in misura minore se lo stesso è compreso tra i 24.600 e i 26.600 mila euro.Pertanto, se nel corso dell'anno sono state superate queste soglie, senza che il datore di lavoro ne abbia tenuto conto, la restituzione di quanto percepito avverrà con la decurtazione della busta paga di dicembre.