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Data: 22/12/2018
Testata giornalistica: Quotidiano del Molise
Lavoratori Atm lasciati senza stipendi a Natale: per loro solo un buono pasto. I sindacati: «La società disattende gli impegni presi e la Regione è assente»

«Si preannuncia un Natale amaro per i dipendenti della società di trasporto ATM, la società che gestisce il servizio di trasporto extraurbano per conto della Regione Molise, – si legge in una nota delle organizzazini sindacali – alle prese ormai da tempo con un’impresa che disattende i propri obblighi contrattuali (in primis quello retributivo) nei confronti del personale dipendente. Eppure soltanto due mesi fa, presso la Prefettura di Campobasso, venne convocata un’apposita riunione cui presero parte, oltre alle Organizzazione Sindacali, la stessa Società Atm rappresentata dal Responsabile Giuseppe Larivera e la Regione Molise, presente al tavolo con l’assessore ai trasporti Vincenzo Niro e il Dirigente regionale del settore Vincenzo Rossi.

QUEGLI IMPEGNI IN PREFETTURA DISATTESI IN PRESENZA DELLA REGIONE – In quella sede e di fronte alla Dott.ssa Maria Guia Federico, Prefetto di Campobasso, furono evidenziate dalla stessa Regione Molise, le responsabilità aziendali per il grave inadempimento contrattuale legato al mancato pagamento delle retribuzioni alle maestranze (dalle quattro alle sette mensilità arretrate per stessa ammissione aziendale) al punto da indurre l’Ente Committente regionale ad avviare la procedura di risoluzione contrattuale.
Al fine tuttavia di evitare una soluzione comunque traumatica, i sindacati responsabilmente e, su preciso invito della Prefettura, sottoscrissero nella stessa giornata un accordo con l’azienda Atm, finalizzato al riallineamento di tutte le pendenze retributive nei confronti dei dipendenti, il cui iter si sarebbe dovuto concludere con il pagamento integrale delle retribuzioni pregresse, entro il 30 novembre 2018. NATALE SENZA STIPENDIO E TREDICESIMA – Siamo al 22 dicembre e purtroppo ci troviamo costretti a constatare l’ennesima violazione degli impegni assunti, peraltro davanti al Prefetto, dalla società Atm. Molti dipendenti attendono ancora il pagamento di numerose mensilità arretrate e soltanto i più fortunati (si fa per dire) sono in attesa a tutt’oggi della “sola” retribuzione di novembre e della tredicesima mensilità.

QUEL BUONO SPESA OMAGGIO CHE SA TANTO DI BEFFA – In questo contesto nel quale purtroppo i lavoratori, si trovano nell’assurda posizione di essere dei veri e propri ostaggi di una controversia di carattere amministrativo/contabile sorta tra la società ATM e l’Ente Regione Molise, c’è davvero da imbestialirsi rispetto alla provocazione aziendale alla quale stiamo assistendo da qualche giorno.
La società infatti con una nota di auguri, indirizzata a ciascun dipendente e controfirmata dallo stessa Giuseppe Larivera, ha “omaggiato” i lavoratori Atm con un buono spesa di 100 euro da consumare presso un noto supermercato di Termoli.
Premesso che i lavoratori prima ancora dei buoni spesa omaggio, gradirebbero prioritariamente essere regolarmente retribuiti così come prevedono le norme contrattuali, al pari dei lavoratori del trasporto pubblico locale di altre realtà aziendali e soprattutto di altre regioni.
Detto questo e constatato peraltro che molti lavoratori Atm risiedono in località diverse quali ad esempio Campobasso o Isernia, sarebbe tuttavia curioso comprendere l’origine e la particolare scelta di questo unico supermercato ubicato a Termoli per consumare i buoni spesa omaggio.

PREFETTURA E REGIONE PRENDANO ATTO DI UN ATTEGGIAMENTO INACCETTABILE – Quello che tuttavia ci preme sottolineare, buoni omaggio a parte, è che le Segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Ciasl e Ugl autoferrotranvieri, non intendono assolutamente recedere rispetto a questa annosa vertenza e presenteranno oggi stesso una nuova istanza alla Prefettura di Campobasso affinché venga convocata una nuova riunione alla presenza della Regione e dell’Assessore ai trasporti Vincenzo Niro e si prenda atto di un atteggiamento aziendale inaccettabile, arrogante ed irrispettoso delle stesse Istituzioni».

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