PESCARA Fratelli d'Italia lancia l'ultimo accorato appello alla Lega. E due ore dopo Matteo Salvini risponde dando il via libera alla candidatura per il centrodestra di Marco Marsilio alla presidenza della Regione Abruzzo. La lunga attesa è finita, lo confermano fonti parlamentari che dicono che, subito dopo Natale, il senatore romano di Fratelli d'Italia sarà ufficializzato dal tavolo nazionale composto, oltre che da Salvini, anche da Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Le stesse fonti, confermano che il via libera è arrivato dopo un breve ma determinante incontro a Roma tra il leader del Carroccio e il segretario regionale, Giuseppe Bellachioma. A convincere Salvini che ormai la decisione andava presa sono stati gli ultimi sondaggi che danno la Lega in Abruzzo intorno al 25 per cento. Quanto basta per vincere comunque (pensa Salvini), e con buona pace di Fdi che ieri pomeriggio aveva lanciato, attraverso il Centro, l'ultimo appello per bocca del coordinatore, Etel Sigimsondi: «L'Abruzzo non può aspettare i ritardi di questa manovra finanziaria, ma ha bisogno dell'ufficializzazione del nostro candidato immediatamente perché abbiamo le liste da finire e il programma da definire», aveva detto Sigismondi. «Anche per rispetto dell'elettorato di centrodestra e soprattutto delle persone che si stanno impegnando e hanno dato la disponibilità a candidarsi, c'è la necessità di chiudere subito su Marsilio. Questa è la richiesta finale di Fratelli d'Italia alla Lega. Può bastarci», diceva il coordinatore del partito della Meloni, «anche un comunicato stampa di Salvini visto e considerato che Forza Italia si è già espressa con un sì e la stessa identica cosa ha fatto Lorenzo Cesa (Udc). Ci sono le liste civiche che devono raccogliere le firme. Siamo oltre il tempo massimo. L'Abruzzo non può più assolutamente aspettare ulteriori proroghe. Fratelli d'Italia poteva essere già in campagna elettorale dal 19 ottobre, siamo ormai al 22 dicembre. Per il centrodestra è tardi, maledettamente tardi. Può anche bastarci solo un cenno da parte di Salvini», aveva concluso appena due ore prima Sigismondi. E il cenno, come per magia, è arrivato sul filo di lana.