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Pescara, 24/07/2024
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Data: 23/12/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Legnini: «Scriveremo insieme un'altra storia»

PESCARA «Siete tantissimi. Questo mi dà forza e mi dà coraggio». Un Giovanni Legnini visibilmente commosso, sale sul palco allestito nel padiglione del Marina di Pescara per godersi un colpo d'occhio che non ha precedenti nei grandi spazi dell'ex Cofa. E' il giorno in cui il candidato presidente alla Regione avrebbe dovuto incontrare i 162 sindaci abruzzesi che hanno sottoscritto l'appello a sostegno della sua candidatura, spiegare il progetto politico che intende proporre agli elettori, accogliere spunti e suggerimenti per affrontare insieme il cammino che fra poco più di sei settimane riporterà l'Abruzzo alle urne. In realtà si presentano in tanti, non solo i sindaci e gli amministratori dei Comuni che hanno sottoscritto l'appello per chiedere all'ex vice presidente del Csm di tornare a spendersi per il suo territorio. Ed è questa la prima sorpresa, non scontata. Qualche sindaco, come quello di Teramo Gianguido D'Alberto è assente giustificato: in udienza dal Papa assieme agli altri sindaci del cratere.
SPUNTO
Legnini approfitta di questo spunto per fornire le prime indicazioni sul campo di valori nel quale intende pescare il consenso: «Papa Francesco è un riferimento per tutti noi». E aggiunge che la coalizione che lo sosterrà sarà «plurale, costruita su un campo largo e sui valori della Costituzione». Con un altro messaggio importante: «Vogliamo rivolgerci anche agli elettori di centrodestra, scommettere su un laboratorio politico nuovo che sappia guardare anche fuori dai confini regionali. Non vi deluderemo». Legnini fa poi riferimento ai partiti, il Pd e gli altri, che lo sosterranno nella sfida delle regionali.
PALETTI
Ma, proprio su sollecitazione dei sindaci a proposito di discontinuità con il passato, pone altri paletti: «Siamo pronti a raccogliere un'eredità. Ringrazio il presidente D'Alfonso, Giovanni Lolli, gli assessori e i consiglieri regionali, anche quelli di opposizione, per le cose buone che ci hanno lasciato. Allo stesso tempo dico che i cittadini, le imprese, ci chiedono di cambiare: con tutti voi intendo scrivere un'altra storia». Ecco il messaggio più forte e implicito di Legnini: ripartire dai vecchi schemi sarebbe un suicidio. Il primo assist arriva dal sindaco di Pescara, Marco Alessandrini: «Quello di oggi è un meraviglioso colpo d'occhio. Siamo qui tutti insieme per stringerci attorno a un grande personaggio. E se parti da un piccolo paese della provincia di Chieti e arrivi ai vertici dello Stato non è mai per caso».
Antonio Luciani, sindaco di Francavilla: «Si respira una bella aria. Noi non siamo contro chi ha nominato il suo candidato in una stanzetta della Capitale, ma oggi ci stringiamo intorno al nostro uomo migliore». Sabrina Ciancone, sindaco di Fontecchio, piccolo Comune di 350 anime montano arroccato nell'Aquilano: «Abbiamo chiesto con il nostro appello che non ci fosse qualcuno pronto a illuderci con la retorica. L'unione tra l'interno e la costa sono oggi espressione di una cultura comune per l'Europa».
La prima promessa di Legnini è quella di istituire un canale diretto con i sindaci in caso di elezione: «Non è possibile che molti di voi percepiscano la Regione come un organo respingente». Spiega anche che la squadra che lo affiancherà non sarà quella dello schema classico: «Un partito più i suoi satelliti, ma una coalizione plurale dove i satelliti - precisa - saranno tutti i candidati». Poi alcuni punti fermi dell'azione di governo: «La priorità del lavoro, quello che c'è e va difeso, assieme alle opportunità che la Regione può creare con i suoi strumenti. Intanto facendo sì che le grandi multinazionali ci rispettino». Il diritto alla salute: «Che deve essere uguale per tutti, come dice la nostra Costituzione». La formazione e l'istruzione: «Da mettere a sistema al servizio della crescita». La difesa dell'ambiente: «Da considerare come una risorsa, non come un ostacolo». Riforme incisive: «Per l'acqua pulita, la gestione dei rifiuti, il trasporto, fuori dalla logica delle lottizzazioni e dei consigli di amministrazione». Legnini cita Flaiano e Benedetto Croce. Poi si congeda così: «La mia ambizione è fare dell'Abruzzo una regione modello».

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