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Pescara, 23/11/2024
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Data: 24/12/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Marsilio, la candidatura diventa ufficiale. L'annuncio di Meloni, Salvini e Berlusconi in videoconferenza. Il senatore romano: li ringrazio e allargo la coalizione

PESCARA Tre leader di partito annunciano davanti a un albero di Natale la candidatura di Marco Marsilio a governatore d'Abruzzo come se fosse la natività. La politica a volte è un presepe. Meloni, Salvini e Berlusconi, durante la videotelefonata per gli auguri natalizi, hanno dato il via libera ieri al senatore romano per le elezioni regionali del 10 febbraio 2019. «È stato concordemente ritenuto il più idoneo a dare risposte adeguate alle attese della sua regione dopo i disastri prodotti dalla sinistra in questi anni», hanno detto. E la Meloni, principale sponsor del senatore romano di Fratelli d'Italia, ha sottolineato: «Il centrodestra, quando è unito, vince e governa bene. Ringrazio gli alleati di Forza Italia e Lega, per aver condiviso la scelta. La competenza, l'esperienza e la concretezza fanno di lui la persona giusta per restituire a una terra bellissima e fragile il futuro che merita, dopo anni di mal governo della sinistra. Da oggi compatti e determinati affronteremo insieme questa sfida per riportare il centrodestra alla guida della Regione e per difendere gli interessi degli abruzzesi. Già nei prossimi giorni sarò in Abruzzo al suo fianco». Subito dopo, anche "Sud Protagonista" si è schierato al fianco di Marsilio, «del quale conosco le qualità politiche, umane e professionali, e che sarà il migliore Presidente della Regione Abruzzo», ha scritto il segretario federale, Salvatore Ronghi. «Già nelle prossime ore, insieme con la coordinatrice regionale Rosa Pestilli e il dirigente nazionale Alessandro Cogliati, organizzeremo una serie di iniziative per sostenere Marsilio e Fratelli d'Italia, con il quale abbiamo stretto una forte alleanza il 15 dicembre scorso, al nostro Congresso, a Napoli, con la leader Meloni».Fine di una telenovela. Il centrodestra può guardare avanti, lasciandosi però alle spalle qualche ferita. Senatore, è soddisfatto? «Sì, ormai è ufficiale. In questo momento non posso che dichiarare, nei confronti dei leader del centrodestra che mi hanno dato fiducia e, soprattutto, verso gli abruzzesi con i quali condurrò questa splendida partita, di sperare di poter essere all'altezza del mio compito. Ringrazio i tre leader e quanti si sono già espressi in mio favore, sia i partiti, come l'Udc, l'Idea di Quagliariello e Energie per l'Italia, sia i movimenti civici che hanno dichiarato di sostenermi e con i quali ci incontreremo per pianificare il lavoro che ci aspetta». Come pensa di far rimarginare le ferite nella coalizione e di riportare a casa le "pecorelle smarrite"?«Il mio obiettivo è di allargare ulteriormente la coalizione ricomprendendo tutte le aree politiche e civiche che si ispirano ai valori del centrodestra. Il mio impegno sarà subito in questo senso».Si riferisce a Di Stefano?«Con Fabrizio ho parlato anche nei giorni scorsi e continuerò a farlo per trovare da parte sua piena disponibilità una volta acclarato che il centrodestra esiste, è forte, è coeso e punta alla vittoria. Spero che lui voglia far parte di questa squadra che punta a vincere e a governare l'Abruzzo».Qual è la prima scadenza?«Un incontro già programmato con il mio partito per giovedì 27, nel pomeriggio. Ho anche sentito in questa giornata il coordinatore della Lega, Giuseppe Bellachioma, che sarà molto impegnato alla Camera fino al 28-29 dicembre per l'approvazione del bilancio. Ma debbo ancora capire quando i leader del centrodestra abruzzese saranno disponibili per vederci tutti insieme. Glielo chiederò domani (cioè oggi, ndr) facendo loro di auguri di Natale».Ultima domanda: che fine farà il suo competitor interno. Sarà candidato consigliere?«L'ho già chiesto a Massimiliano Foschi, con il quale ho un rapporto molto cordiale. Sarà senz'altro un protagonista della campagna elettorale anche se non ha espresso la volontà di candidatura nelle liste. Ma la sostanza non cambia».


Di Stefano: vado da solo con i miei. Parla l'ex deputato che rischia di diventare la spina nel fianco del centrodestra

CHIETI Fabrizio Di Stefano, ex deputato di Forza Italia ora candidato presidente per tre civiche, parla prima dell'ufficializzazione di Marsilio. Ed è chiarissimo. «Io ritengo che non ci siano motivi per cambiare quanto affermato fino all'altroieri, cioè andare avanti. Giovedì 27 ho convocato i componenti delle liste perché abbiamo sempre fatto scelte condivise e continueremo a farle. Ritengo che il centrodestra stia sbagliando perché dall'altra parte c'è un candidato che rimette in piedi e ridà vita a una coalizione che era assolutamente sepolta riempendo una struttura con presenze di peso e con mobilitazioni anche sui media di tutto rispetto, parlando di programmi e tematiche abruzzesi. Mentre nel centrodestra avviene una presunta ufficializzazione sottotono, timida, sussurrata e quasi non voluta. Tra tutto questo c'è la macchina dei 5 Stelle che continua ad andare, sostenuta dai media nazionali a tutto spiano. Hanno preso le buone abitudini della politica che loro contestano, quella di utilizzare il potere per far pesare sui media le loro battaglie, ma è certamente una formazione che non mi pare destinata sicuramente al naufragio. In queste condizioni, non vedo perché dovrei sottrarmi da una battaglia che è di testimonianza, certamente, perché con apparati come quelli dei 5 Stelle e di Legnini, non penso di poter essere vincente, ma è una battaglia di un Abruzzo che rivendica dignità politica e attaccamento alla propria regione con orgoglio e voglia di provare, in un qualunque contesto, anche all'opposizione, a fare qualcosa di buono».Mentre Fabrizio Di Stefano parla non c'è ancora il via libera ufficiale a Marsilio. «Ma il quadro può mutare», dice infatti l'ex deputato, «quindi il 27 farò le mie valutazioni con gli amici che hanno sostenuto l'esperienza che abbiamo messo in piedi per testimoniare l'Abruzzo che ha la schiena dritta e ha voglia di autodeterminarsi». Ma poche ore dopo arriva il triplice fischio. Che farà ora Di Stefano, accetterà l'invito e qualche offerta di Marsilio? O sceglierà la coerenza?

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