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Pescara, 24/07/2024
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Data: 27/12/2018
Testata giornalistica: Il Centro
A24 e A25, il pedaggio sale del 18%. Andare da Pescara a Roma costerà 26 euro se Toninelli non dà lo stop. La stangata dal primo gennaio

PESCAR ASul sito di Strada dei Parchi prosegue imperterrito il conto alla rovescia: ieri segnava -5 giorni alla data fatidica che separa gli automobilisti, abruzzesi e non, dalla nuova stangata. Se il governo non interviene il primo gennaio, implacabile, scatterà l'aumento dei pedaggi. E saranno guai, perché il concessionario delle tratte autostradali di A24 e A24 tornerà ad applicare il "vecchio" aumento del 12,89% sospeso lo scorso ottobre, al quale si sommerà quello nuovo che dovrebbe ammontare al 5,59%. Totale, 18,48% , quasi un quinto in più rispetto alle tariffe attuali, che in qualche caso si traduce nei 27,50 euro della tratta Città Sant'Angelo - Roma Nord, con un aumento di 4,30 euro rispetto agli attuali 23,20. Vero è che la tratta in questione prevede anche, in parte, il transito sull'A14 (da Città Sant'Angelo a Villanova, dove si entra nella A25), per il quale l'aumento dovrebbe essere meno sostenuto, ma è pur vero che entrare a Pescara-Villanova, e uscire sempre a Roma Nord, costerà 26,10 euro, vale a dire 4 euro in più rispetto agli attuali 22,10. Nella tabella a fianco sono riportate le tariffe attuali e quelle dopo gli aumenti, calcolate sulla base del famoso 18,48% ipotizzato.
L'APPELLO. Sulla home page del sito internet del concessionario, accanto al contatore, appare l'appello al governo: «È ancora possibile scongiurare gli aumenti», si legge, ma affinché si verifichi questa eventualità, che al momento appare decisamente remota, serve l'approvazione del nuovo Piano economico-finanziario. Cinque giorni, quattro da oggi, entro i quali il governo dovrebbe esaminare, valutare e approvare il piano. Saranno pure degli stakanovisti, ma francamente quattro giorni sembrano davvero pochi per bloccare i rincari. «Su decisione del Concessionario lo scorso autunno erano stati sospesi gli aumenti (12,9%) entrati in vigore il primo gennaio 2018 decisi dal precedente governo. Il primo gennaio», avverte Strada dei Parchi, sempre sul proprio sito internet, «aumenteranno i pedaggi autostradali in tutta Italia. Vale la pena di ricordare che, dall'ottobre scorso sino al 31 dicembre 2018 ed in modo autonomo, la Strada dei Parchi ha deciso di congelare gli aumenti scattati a gennaio scorso. Aumenti sui quali lo Stato incassa il 57%. A partire dal primo gennaio prossimo tale sconto dunque cesserà e inoltre partiranno nuovi aumenti, come previsto dalla Convenzione vigente. Strada dei Parchi ritiene che i nuovi rincari possano essere scongiurati. Serve solo la buona volontà del governo, che si traduce nell'approvazione del nuovo Pef (Piano economico e finanziario) bloccato dal 2013, su cui la Società ha già manifestato la propria disponibilità per arrivare ad una definizione condivisa. L'elaborazione di un nuovo Piano Finanziario», si legge ancora nella nota, «consente di dare certezze sia sul piano dell'adeguamento sismico di A24 e A25, sia su quello degli investimenti necessari. Che si traduce in un doppio vantaggio per gli utenti, con una autostrada ancora più sicura e con una politica degli incrementi dei pedaggi maggiormente contenuti nel tempo. Ricordiamo infine come, già oggi, gli inutili allarmismi sulla sicurezza del tracciato hanno prodotto una riduzione del traffico del 7%. Un colpo per l'economia ed il turismo dei territori. Spetta al governo decidere. E in tal senso Strada dei Parchi ha chiesto un incontro urgente al Mit. Inizia il conto alla rovescia».
I SINDACI. Anche gli amministratori locali, che non solo non sono stati ricevuti, ma addirittura tenuti a distanza in occasione dell'ultima protesta a Roma, si stanno riorganizzando, nonostante il clima festivo, con una serie di iniziative per tenere alto il livello di attenzione sul problema.
LA NUOVA PROTESTA. E la prima di queste iniziative si tiene nel capoluogo di regione il 31 dicembre, in prossimità del casello autostradale dell'Aquila Ovest. «Questi tre mesi di sospensione dei rincari», dice Velia Nazzarro, sindaco di Carsoli in prima linea, sin dall'inizio, nella battaglia contro gli aumenti, «dovevano servire per definire il nuovo Piano economico e finanziario, ma sembra che questo non sia accaduto». Una circostanza che potrebbe far tornare in vigore i vecchi aumenti congelati a ottobre, assieme a quelli nuovi. «Il ministro Toninelli», aggiunge, «ci ha accusato di strumentalizzare la situazione, ma forse non si rende conto dell'impatto che questi aumenti esercitano sul tessuto economico abruzzese e sui pendolari». Il 31 dicembre rappresenta, dunque, la data limite entro la quale si può ancora tentare di scongiurare l'ennesimo salasso, ma se questo non dovesse accadere i sindaci sono già pronti con nuove manifestazioni. «Dobbiamo valutare», conclude Velia Nazzarro, «cosa succederà da qui al 31 dicembre. Comunque abbiamo intenzione di tornare a Roma. In questi giorni avremmo voluto fare un presidio permanente davanti alla sede del ministero, ma il permesso ci è stato negato. In realtà ci viene negata la possibilità di fare qualsiasi manifestazione, come quella che avremmo voluto fare sotto al Senato. Giorni fa, invece, ad altri che protestavano per motivi diversi, l'autorizzazione è stata concessa».

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