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Pescara, 24/07/2024
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Data: 27/12/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Abruzzo verso le regionali - Marsilio: «Non sono stato paracadutato. L’Abruzzo mi vuole». Il neo candidato del centrodestra «Rapporto stretto con la regione». `Il dispiacere dopo l’“investitura” bocciato l’emendamento sui pedaggi

PESCARA Gli ultimi regali da aggiungere sotto l'albero sono arrivati proprio la vigilia di Natale grazie agli assist di Giorgia Meloni: «Con Marsilio riporteremo il centrodestra alla guida della Regione», e di Gianluca Zelli che ha assicurato il sostegno della sua lista civica, Azione Politica alla candidatura a governatore del senatore di Fratelli d'Italia.
Non solo buone notizie, però, dopo la sfibrante attesa in cui gli alleati hanno battagliato a lungo sulla sua candidatura. Un'attesa finita l'antivigilia di Natale. Non è infatti andata bene per l'emendamento che Marco Marsilio ha presentato in Parlamento alla legge di Bilancio per scongiurare gli aumenti dei pedaggi autostradale della A24 e A25 che scatteranno, anche quest'anno, dal primo gennaio. Emendamento bocciato dal governo, anche se Marsilio invita l'Abruzzo a non mollare nei quattro giorni di tempo ancora a disposizione, impegnandosi a fare altrettanto per scongiurare la nuova stangata sui ticket.
Senatore, lei ha origini abruzzesi ma è considerato da qualcuno un paracadutato in Abruzzo: l'ennesima candidatura imposta dai tavoli romani. Come pensa di convincere gli scettici?
«Il mio nome è stato sempre proposto dal territorio, dagli amici abruzzesi. La mia intenzione è proprio quella di percorrere tutto l'Abruzzo passo dopo passo. Cosa, per altro, che sto già facendo. Ho sempre coltivato un rapporto stretto con la regione, le categorie, gli amministratori. Continuerò a farlo rapportandomi, naturalmente, con gli organi istituzionali e dello Stato con cui sono in stretto collegamento e che considero un valore aggiunto da mettere al servizio dell'Abruzzo».
Chi teme di più tra i suoi avversari per la sfida del 10 febbraio?
«Temo tutti, non sottovaluto mai nessuno e non mi faccio cullare dai sondaggi. So che per vincere una campagna elettorale bisogna costruire giorno dopo giorno le ragioni del consenso».
Di cosa ha bisogno oggi l'Abruzzo per tornare al protagonismo degli anni 70 e 80, quando il Pil della regione correva assieme allo sviluppo delle grandi infrastrutture e della grande industria?
«Intanto ha bisogno di tornare a credere in se stesso e nelle proprie potenzialità, facendo sentire forte la sua voce a livello centrale per tornare ad avere l'attenzione che merita».
Lei vive l'attività di parlamentare sui banchi dell'opposizione. Adesso si ritroverà alleato della Lega di Matteo Salvini per la conquista della Regione. Non crede che questo possa creare qualche equivoco in campagna elettorale?
«Nessun equivoco. Il centrodestra ha già affrontato con successo altre campagne elettorali in questi sei mesi successivi alla nascita del nuovo governo. Si è votato in Molise, in Friuli e la compattezza della coalizione di centrodestra ha funzionato, non è mai stata messa in discussione».
In Abruzzo vi ritroverete però a fare una campagna elettorale contro gli avversari del M5s, alleati della Lega a Roma.
«Non cambierà nulla. Il governo nazionale è frutto di un accordo straordinario tra forze politiche che continuano a dichiararsi diverse e alternative. Hanno firmato un contratto per creare una maggioranza inedita che in quel momento è servita a garantire i numeri in Parlamento».
Un po' quello che è accaduto nella precedente legislatura, quando il partito di Angelino Alfano era alleato di Matteo Renzi a Palazzo Chigi e sedeva sui banchi delle opposizioni in Regione?
«No, non vedo analogie. Quella di oggi tra la Lega e il M5s non è un'alleanza politica, ma il frutto di un contratto di governo che sui territori non ha messo in discussione la tenuta della coalizione di centrodestra».

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