L'AQUILA L'intesa sembrava cosa fatta e invece probabilmente bisognerà attendere oggi per l'ufficialità. Si punta a scongiurare l'aumento dei pedaggi autostradali di A24 e A25 fino a fine marzo. Altri novanta giorni entro i quali dovrà essere approvato il nuovo Pef, il piano economico e finanziario che regola la concessione tra il gestore, Strada dei Parchi, e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (Mit). Il Mit riconoscerà la legittimità degli aumenti previsti (12,8% scattato a inizio anno 2018 più il 5,6 previsto dal 1 gennaio 2019: totale 18,4), ma Strada dei Parchi si è detta disponibile a sterilizzare la situazione in cambio del via libera al piano che prevede, tra le altre cose, 3,1 miliardi di lavori (2 derivanti dalla messa in sicurezza post sismica) e l'aumento annuo dei pedaggi del 3,5% (la società lo ritiene troppo alto). Contestualmente si sancirà che questa concessione non verrà prorogata oltre il 2030, alla scadenza naturale.
BASE
Questa è la base di una trattativa serratissima (al tavolo il Gabinetto di Toninelli, SdP e anche Anas) che è andata avanti nei giorni scorsi con incontri a ripetizione e che si è protratta ieri a caccia del sospirato accordo che dovrebbe trovare legittimità, normazione e applicazione nel consueto decreto interministeriale (Mit-Mef) di fine anno. A fine serata il vice presidente di Sdp, Mauro Fabris, ha confermato la disponibilità a congelare gli aumenti e ha detto di essere in attesa di comunicazioni formali. Il ministro Danilo Toninelli in questo modo potrà rivendicare il risultato in tempo di elezioni abruzzesi, ma anche europee; Strada dei Parchi otterrà i soldi per la messa in sicurezza urgente (sono ancora fermi nonostante lo stanziamento nel decreto Genova) e le certezze per la futura programmazione; i cittadini non pagheranno le tratte con i temuti aumenti. E poi, forse, si abbasseranno finalmente i toni di una dialettica a tratti esasperante.
TENSIONE
Anche quella di ieri, infatti, è stata una giornata ad altissima tensione. Sindaci e amministratori, come annunciato, hanno infatti proclamato una mobilitazione per il 31 dicembre, alle 9, al casello dell'Aquila ovest: «Gli amministratori, nel corso di questi lunghi mesi, hanno tollerato ogni trattamento, anche quello più vergognoso che gli è stato riservato proprio da quelle istituzioni che avrebbero dovuto ascoltare e tutelare le loro ragioni, non fosse altro per le migliaia di cittadini rappresentati. Ma ora urlano a gran voce: basta!». Una protesta cui ha aderito Cna Fita Abruzzo. Tensioni cavalcate anche dalla politica. Stefania Pezzopane, deputata Pd, ha parlato del «lassismo» di Toninelli: «Il ministro mantenga gli impegni o si assumerà tutta intera la responsabilità degli aumenti». Fino alla clamorosa risposta proprio di Toninelli: «Mentre il Governo sta lavorando per sterilizzare gli aumenti dei pedaggi autostradali di inizio anno, è singolare assistere alle proteste dei sindaci di quei partiti che negli anni passati, mentre guidavano l'esecutivo, hanno consentito che i concessionari mettessero le mani nelle tasche degli italiani e hanno blindato quei contratti-regalo in favore dei prenditori di Stato. Si dimettessero se si vergognano di quanto hanno fatto i loro capi politici. Se la prendano con loro. Ora è facile, da sindaci, fare la parte dei difensori dei cittadini».