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Pescara, 23/11/2024
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28/12/2018
Il Centro
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La finanziaria regionale - La spesa per la sanità è quella che incide di più. Critici i sindacati, che parlano di investimenti bloccati e fondi vincolati: si registra un consistente taglio in settori importanti come l'istruzione e il diritto allo studio, l'assetto del territorio e l'edilizia abitativa, i trasporti e il diritto alla mobilità, con una riduzione di quasi 10 milioni solo sul trasporto pubblico locale |
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PESCARA Ammonta a 6 miliardi e 251 milioni di euro la manovra 2019 che oggi arriva all'attenzione del Consiglio regionale abruzzese. Sei miliardi di euro per assicurare la realizzazione di obiettivi e programmi stabiliti da Giunta e Consiglio, in linea con quelle che sono le competenze tipiche delle Regioni. Dalla sanità, che da sola assorbe circa il 60% della spesa totale effettiva (3 miliardi e 742 milioni di euro), al personale, l'acquisto di beni, alle spese di funzionamento varie, ai trasferimenti a enti e altri soggetti terzi per le attività di competenza, fino al rimborso di mutui e prestiti. LE ENTRATE. È di poco superiore ai 4 miliardi e 38 milioni l'entità delle entrate dirette, che derivano da una serie di voci. Quella più importante è rappresentata dalle cosiddette entrate tributarie, vale a dire le tasse che versano annualmente i cittadini abruzzesi e le imprese, che ammontano a 2 miliardi e 882 milioni di euro. A questa somma si aggiungono i quasi 28 milioni di entrate extra tributarie, i 176 milioni di fondo pluriennale vincolato, i 415 milioni di trasferimenti correnti e altri 536 milioni di entrate in conto capitale, oltre ai 440mila euro derivanti dalla riduzione di attività finanziarie, i 100 milioni di anticipazioni di cassa e 2,1 miliardi di partite di giro.LE TASSE. Dei 2 miliardi e 882 milioni di entrate tributarie, la voce più consistente (quasi 2 miliardi), è rappresentata dalla compartecipazione all'Iva; seguono i 480 milioni dell'Irap, i 246 milioni di addizionale Irpef, 146 milioni di tasse automobilistiche, 10 milioni di addizionale regionale sul gas naturale, quasi 2 milioni di concessioni varie e, infine, il milione e 200mila euro per il deposito in discarica dei rifiuti solidi. LE USCITE. A farla da padrone sono le spese correnti, per le quali sono stati previsti 3 miliardi e 191 milioni di euro. La seconda voce è rappresentata dai 573 milioni delle spese in conto capitale (gli investimenti), a cui seguono i 242 milioni per rimborso prestiti e i 30,5 milioni di disavanzo di parte corrente. Infine, i 440mila euro delle spese per incremento di attività finanziarie. LA SANITÀ. La parte preponderante del bilancio è quella che riguarda il cosiddetto "perimetro sanitario". In questa definizione rientrano le spese necessarie per finanziare i Lea (i livelli essenziali di assistenza), compresa la mobilità passiva, la spesa sanitaria aggiuntiva per il finanziamento di livelli di assistenza sanitaria superiori ai Lea, e quella per investimenti in ambito sanitario. La prima voce è quella che assorbe la maggior parte delle risorse, ed è pari a oltre 2,3 miliardi di euro. Molto più modesta la seconda (quasi 2 milioni di euro), mentre l'impegno finanziario per investimenti in ambito sanitario ammonta a circa 12,5 milioni. QUELLO CHE RESTA. Le principali altre voci di spesa riguardano trasporti e mobilità (184 milioni), fondi e accantonamenti (175 milioni), debito pubblico (137 milioni), servizi istituzionali (112 milioni) e diritti sociali (35 milioni). BILANCIO INGESSATO. Critici i sindacati, che parlano di «investimenti bloccati e fondi vincolati: il Consiglio», affermano Carmine Ranieri (Cgil Abruzzo Molise), Leo Malandra (Cisl Abruzzo Molise) e Michele Lombardo (Uil Abruzzo), «fermi la mannaia dei tagli alle politiche sociali e ai servizi pubblici». Un bilancio, sostengono, «pesantemente ingessato a causa dei tagli che vari governi nazionali hanno operato negli ultimi anni ai fondi destinati alle Regioni», con il risultato che «iniziative e progetti potranno essere realizzati (salvo alcune eccezioni) quasi esclusivamente ricorrendo ai fondi europei. La previsione di spesa si concentra quindi in quella corrente, poco o nulla andrà agli investimenti. Se guardiamo poi agli specifici ambiti di intervento si registra un consistente taglio in settori importanti come l'istruzione e il diritto allo studio, l'assetto del territorio e l'edilizia abitativa, i trasporti e il diritto alla mobilità, con una riduzione di quasi 10 milioni solo sul trasporto pubblico locale. Altri tagli dolorosi riguardano anche le politiche sociali, dove diminuiscono gli interventi per l'infanzia, i minori e gli asili nido, la disabilità o gli anziani». LE CRITICHE DI FORZA ITALIA. « Il bilancio di previsione economico e finanziario della Regione non viene approvato in commissione e passa direttamente all'esame del Consiglio regionale senza dare risposte certe e concrete su temi e vertenze rimaste ancora aperte e irrisolte». Questo il commento dei consiglieri regionali di Forza Italia Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri. «Abbiamo esaminato un bilancio molto carente e senza una visione. Come gruppo di Forza Italia», concludono, «abbiamo presentato centinaia di emendamenti per correggere una finanziaria che attenzioni settori economici che da troppo tempo attendono delle risposte».
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