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Pescara, 24/07/2024
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Data: 29/12/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Caro pedaggi e sicurezza autostradale - A24-A25, Anas rimette in pista i rincari. Sembrava fatta, invece no. Chiesti maxi interessi a Strada dei Parchi. Ecco il retroscena della seconda doccia fredda

PESCARA Nuovo ostacolo, e altra giornata di passione, quella di ieri, sul fronte dei pedaggi, che salvo sorprese in zona Cesarini sembrano proprio destinati ad aumentare a partire dal primo gennaio. La trattativa al Mit, infatti, si è arenata di nuovo e oggi è prevista la firma di diversi decreti da parte del ministro Danilo Toninelli, e del ministro Giovanni Tria, tra i quali potrebbe esserci anche quello che riguarda le autostrade A24 e A25. A rimettere tutto in discussione, ieri, è stata la richiesta dell'Anas, che ieri ha ricevuto la "lettera d'impulso" da parte del capo di Gabinetto del ministero controllante Gino Scaccia, la stessa lettera che ieri l'altro non ha consentito di chiudere la questione nonostante la volontà dichiarata da più parti di arrivare a una soluzione. Sembrava tutto a posto, e si era già sparsa la voce che si era vicini a un accordo quando, nel pomeriggio, è rimbalzata la notizia che ha gelato per l'ennesima volta le aspettative degli automobilisti abruzzesi. Con la lettera, in pratica, il ministero ha chiesto all'Anas di "soprassedere" dall'incasso di due rate (quella del 2018 e quella del 2019), di 56 milioni l'una, da recuperare comunque nel 2028. In questo modo il concessionario Strada dei Parchi avrebbe potuto sospendere gli aumenti già programmati. Ma l'Anas si sarebbe detta disponibile all'operazione solo dietro il pagamento di un tasso di interesse che, sempre secondo fonti bene informate, si aggirerebbe intorno al 6,5% . Una cifra enorme, se si considera che soprassedere dall'incassare le due rate (122 milioni totali) equivale a una sorta di "prestito" di durata decennale. Il concessionario, invece, si sarebbe detto d'accordo al pagamento degli interessi, da quantificare però in base al tasso legale, che cambia di anno in anno, lo stesso di quando la società è stata autorizzata a utilizzare le rate Anas per pagare gli interventi "anti-scalinamento" effettuati sui viadotti. Una bella gatta da pelare, tanto per cadere nel solito luogo comune, per lo stesso ministero delle Infrastrutture, che si trova a mediare una situazione che appare ogni giorno più ingarbugliata.Oggi, dunque, è attesa la firma di diversi decreti da parte del Mit e del Mef. Tra questi ci sarebbe anche quello che riguarda le autostrade A24 e A25 gestite da Strada dei Parchi, ma con queste premesse non c'è da stare allegri. In una situazione magmatica come quella che si è venuta a creare nelle ultime ore, il contenuto del decreto è tutt'altro che scontato e prevedibile. L'unica certezza, per il concessionario, è il riconoscimento dell'ulteriore aumento del 5,6%. In ogni caso, anche se negli ultimi due giorni dell'anno si riuscisse a evitare l'aumento (al quale si somma quello sospeso a ottobre, di quasi il 13%), sarebbe comunque una soluzione temporanea, in attesa dell'approvazione del nuovo Piano economico-finanziario.

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