PESCARA Fonti filogovernative danno per sicura la firma del decreto che blocca i rincari dei pedaggi di A24 e A25, che dovrebbe avvenire domani, ultimo giorno dell'anno. Ma non c'è alcuna certezza che il tempo rimasto sia sufficiente. Così ieri pomeriggio Strada dei Parchi, attraverso il suo amministratore delegato, Cesare Ramadori, ha scritto una lettera al ministro Danilo Toninelli. È un ultimo appello che si basa su due punti essenziali: stop alla controproposta di Anas perché comporta il pagamento di 73 milioni di interessi che ricadranno sugli abruzzesi; e piena disponibilità di Strada dei Parchi, che ha già firmato l'accordo con il quale rinuncia agli aumenti dei pedaggi. Da questo momento la decisione passa al ministro Cinquestelle. Ecco la lettera: «Signor ministro, come lei ben sa, negli ultimi giorni avevamo raggiunto, con il suo determinante intervento, l'accordo con Anas spa», è l'incipit, «per il differimento al 2028 del versamento delle rate 2018 e 2019 che dobbiamo quale prezzo della concessione, in modo da poter utilizzare tali risorse, già accantonate e vincolate dalla nostra società, al fine di "sterilizzare" nei prossimi 3 mesi, come accaduto nel trimestre ottobre-dicembre 2018, gli aumenti dei pedaggi di A24 e A25 approvati dal Governo alla fine del 2017 e quelli previsti dalla Convenzione vigente per il 2019».«A tale accordo», si legge nella missiva, «raggiunto venerdì, Anas spa ha però aggiunto la pretesa di applicare sul valore delle rate posticipate, pari a 112.000.000 di euro, un tasso di interesse del 6 per cento annuo al posto del tasso legale indicato dal Mit».Quali saranno gli effetti di un così alto tasso di interesse? Per Ramadori: «Tale esorbitante pretesa costerebbe alla collettività ulteriori 73 milioni di euro, che contrasta con quanto accaduto nel 2017, quando con norma (Legge 97/2017) il Parlamento ci autorizzò a differire il pagamento di altre 2 rate Anas di identico valore (112.000.000 di euro) per finanziare una parte degli interventi urgenti cosiddetti "antiscalinamento", riconoscendo la sola applicazione di interessi in base al tasso legale. Riteniamo tutto ciò inaccettabile», sottolinea l'Ad di Strada dei Parchi, «e frutto di un calcolo speculativo commendevole. E questo anche considerato lo sforzo che il suo ministero e la nostra società stanno attuando, in attesa dell'approvazione del nuovo Piano economico finanziario, per non scaricare sugli utenti delle autostrade da noi gestite e sulle economie delle zone interessate, gravosi e ulteriori incrementi tariffari». E infine: «Per dimostrare la nostra totale disponibilità ad onorare gli impegni in tal senso concordati con il suo capo di gabinetto, nella giornata di oggi (ieri per chi legge, ndr), abbiamo trasmesso ad Anas ed al suo ministero tramite posta certificata, i testi da noi già firmati di tali accordi in cui ci impegniamo a non applicare alcun aumento dei pedaggi su A24 e A25 sino al 31 marzo rispetto alle tariffe attualmente applicate. Pertanto, le chiediamo di intervenire, nelle poche ore che ci separano dalla entrata in vigore delle tariffe 2019, per risolvere la questione, anche in considerazione del ruolo di vigilante che il Mit esercita su Anas Spa». Tocca ora a Danilo Toninelli.