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Pescara, 23/11/2024
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Data: 02/01/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Caro pedaggi e sicurezza autostradale - Stop ai rincari, ma si continua a trattare. Strada dei parchi annuncia il blocco fino a febbraio, il ministero lo prolunga a giugno. Aumenti sospesi anche sulla A14

PESCARA L'accordo al Mit non è stato raggiunto, ma chi ha già avuto modo di transitare sulle autostrade abruzzesi si è reso conto che ieri non è scattato il temutissimo aumento dei pedaggi. Un rincaro che avrebbe fatto lievitare di poco meno di un quinto le attuali tariffe su A24 e A25. Scongiurato per ora l'aumento (lo stop è stato deciso inizialmente in maniera autonoma da Strada dei Parchi fino al 28 febbraio, poi il ministero è intervenuto prolungando i termini fino a giugno)si riprenderà a discutere del nuovo Piano economico-finanziario che dovrebbe regolare i rapporti tra il Ministero e la concessionaria Strada dei Parchi. E che, soprattutto, dovrebbe chiarire definitivamente la faccenda degli adeguamenti tariffari. Il piano precedente è scaduto nel 2013. Ed ecco la guerra di prese di posizione che per tutta la giornata del 31 dicembre ha interessato Mit e Strada dei parchi.IL MINISTERO. «In merito alla sterilizzazione degli aumenti tariffari 2018 e 2019 sulle autostrade A24 e A25 si sottolinea che il Ministro Danilo Toninelli e i suoi uffici», si legge in una nota del Mit, sono stati impegnati «fino agli ultimi giorni dell'anno per individuare una soluzione che evitasse lo spropositato aumento di oltre il 18% sui pedaggi dal 1° gennaio 2019 con il concessionario Strada dei Parchi». La nota, sulla home page del Ministero, scarica tutta la responsabilità del mancato accordo. «Nonostante la disponibilità del Mit» si legge, infatti, «non è stato raggiunto un accordo a fronte della reiterazione di pretese che il gestore sapeva e sa non essere accettabili, e si è dunque proceduto con decreto interministeriale per sterilizzare, almeno fino alla fine giugno, gli aumenti dei pedaggi: sia quello del 12,89% previsto per il 2018 sia quello del 5,59% che sarebbe dovuto scattare domani». L'INCONGRUENZA. E qui, c'è già un'incongruenza temporale, rispetto a quanto dichiarato da Strada dei Parchi, che sulla home page del proprio sito, invece, chiarisce che lo stop è soltanto fino al 28 febbraio. «Questi rincari», prosegue il Mit, «sono il frutto del mancato raggiungimento, per i cinque lunghi anni della precedente legislatura, di una soluzione strutturale sulla concessione, che adesso invece il Ministero sta perseguendo fattivamente, da ultimo attraverso l'interessamento diretto della Commissione Ue. Questo», conclude il Mit, «senza dimenticare l'impegno per la messa in sicurezza dei viadotti, che resta prioritaria e sulla quale l'attenzione è stata massima sia nel controllo che nella ricerca di soluzioni concrete che hanno visto l'anticipo dei 192 milioni di euro previsti per questo nel Decreto Genova».STRADA DEI PARCHI. Il concessionario, al contrario, sostiene che i mancati aumenti delle tariffe rappresentino una scelta di Strada dei Parchi. «Tale decisione la Società ha responsabilmente assunto», scrive, «in fiduciosa attesa che il Governo trovi una adeguata soluzione normativa, pur avendo dovuto prendere atto con rammarico delle ingiustificate pretese di Anas che per concedere il posticipo delle rate del corrispettivo dovute quale prezzo per gli anni 2017 e 2018 esige un tasso di interesse del 6% annuo al posto del tasso legale stabilito ope legis in un precedente caso analogo, e tanto nonostante gli inviti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti suo controllante. La Società ritiene che sia necessario avviare già dal prossimo 7 gennaio un tavolo con il Ministero ed Anas che consenta di risolvere il problema in termini ragionevoli. Strada dei Parchi è fiduciosa che il Ministero la possa mettere al più presto nella possibilità di sottoscrivere il nuovo "Piano economico e finanziario", in modo da affrontare risolvere in via definitiva la questione degli adeguamenti tariffari, che auspica siano oltremodo contenuti». La pretesa di Anas, aveva sottolineato l'ad della società, Cesare Ramadori, in una lettera a Toninelli, sarebbe costata «ulteriori 73.000.000 di euro».SOCIETÀ AUTOSTRADE. Aumenti sospesi anche sulla tratta abruzzese della A14, gestita dalla società Autostrade per l'Italia, che attraverso una nota ha rivendicato la sospensione dell'incremento sul pedaggio, questi sì per sei mesi, con «spirito di collaborazione» con il governo e per «supportare la crescita» del Paese.I TIMORI. L'approvazione del nuovo Piano economico-finanziario di SdP rappresenta un passaggio obbligato nella definizione della questione che si trascina ormai da anni. Anni segnati da proteste, da parte dei cittadini, che puntualmente il primo gennaio vedevano aumentare i pedaggi. Anche perché, se non si trova una soluzione definitiva, la questione rincari potrebbe esplodere nuovamente, stavolta con gli interessi.

Tariffe bloccate anche in altre tratte autostradali nazionali

Il decreto assunto dal Ministero delle Infrastrutture e trasporti blocca per sei mesi l'aumento delle tariffe su molte autostrade italiane. Stoppati, ad esempio, gli aumenti dei pedaggi di Autovie Venete che aveva richiesto un adeguamento dell'1,48% mentre ha autorizzato, a partire da ieri, un rincaro del 2,06% per i pedaggi della A4 Venezia-Padova, passante di Mestre e A57 Tangenziale di Mestre, che si traduce in un aumento massimo di 10 centesimi per le auto e in alcuni casi di 20 centesimi per i mezzi pesanti. È stato invece confermato lo sconto sui pedaggi di A35 Brebemi. La società ha deciso di rinnovare lo sconto del 20% per tutto il nuovo anno a tutti gli utenti dotati di Telepass Business e Family grazie alla promozione «Best Price», per tutti gli spostamenti effettuati e su qualsiasi tratta in A35 Brebemi e A58 Teem. Il consiglio di amministrazione di Autostrade per l'Italia, invece, rende noto di avere «determinato, condividendo tale iniziativa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di mantenere sulla propria rete l'attuale livello tariffario, senza quindi applicare all'utenza l'incremento sul pedaggio spettante alla concessionaria. Autostrade per l'Italia intende così supportare la crescita e la competitività del Paese mantenendo a proprio carico l'iniziativa per un periodo di sei mesi in un fattivo spirito di collaborazione con il Governo».

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