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Pescara, 23/11/2024
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02/01/2019
Il Centro
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Emiciclo, non riesce la spallata sul bilancio. Il documento di previsione approvato con i 16 voti della maggioranza, polemica Marsilio-Paolucci |
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L'AQUILA «L'approvazione del bilancio è avvenuta nonostante tutto per via del fatto che quando D'Alfonso si è dimesso, la maggioranza sia rimasta con 15 persone, non sembrava fosse possibile». Il presidente vicario della Giunta regionale, Giovanni Lolli, è soddisfatto per l'approvazione di bilancio e manovra di bilancio da parte del consiglio regionale nell'ultima seduta della decina legislatura, giusto il tempo di evitare l'esercizio provvisorio. Lolli, subentrato all'ex governatore, Luciano D'Alfonso nello scorso mese di agosto per via della incompatibilità legata alla nomina come senatore del Pd, si è adoperato per «trovare» il sedicesimo consigliere indispensabile per il numero legale e quindi l'apertura della seduta: un problema risolto alla fine dal consigliere regionale di Regione Facile Donato Di Matteo, ex Pd ed ex assessore, da tempo molto critico con l'ex presidente D'Alfonso. «Abbiamo lavorato in questi giorni e oggi abbiamo portato a casa un risultato importante ed utile per gli abruzzesi», spiega ancora Lolli, «il mio compito in questo scorcio di legislatura, anche in considerazione della limitazione della ordinaria amministrazione che ho, è di lasciare la situazione più ordinata possibile al governo che verrà scelto dagli elettori il prossimo 10 febbraio. Oggi è un tassello importante di questa operazione, segue quella di riallineamento dei conti e dei bilanci precedenti, segue il conseguimento degli obiettivi dei fondi comunitari e dei target, che si aggiungono alle attività delle regione. Nelle prossime settimane continuerò a lavorare, sono soddisfatto di poter dire agli abruzzesi che possono essere tranquilli che chi governerà, troverà i conti in ordine».Nei commenti del dopo voto si fa notare la dichiarazione di Marco Marsilio, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione che parla di «fallimento della giunta D'Alfonso». «Il consiglio regionale, a fatica, è infatti riuscito ad approvare il bilancio», ha sottolineato Marsilio, «ci troviamo tra le mani uno strumento finanziario arrivato l'ultimo giorno utile e con un voto, il sedicesimo, necessario per ottenere la maggioranza, che è stato elemosinato tra le persone critiche che a fatica hanno sostenuto questo governo».Piccata la replica dell'assessore regionale al Bilancio Silvio Paolucci: «Il senatore Marsilio in questi giorni ha provato più volte a chiedere ai consiglieri regionali di portare la Regione all'esercizio provvisorio, preferendo evidentemente un calcolo politico personale rispetto agli interessi dell'intera Regione al di là delle appartenenze politiche. Quanto ai contenuti del bilancio», continua Paolucci, «va ricordato che in questi 5 anni il debito è diminuito di 300 mln di euro, il disavanzo di 200. Senza toccare ne le tasse ne operare tagli in particolar modo trasporti e sociale. Nei contenuti della manovra 2019/2021 vale la pena sottolineare la consistenza economica per i comuni di circa 7,5 mln di cui 5 nel 2019 per le spese da sostenere per le avversità atmosferiche e le infrastrutture comunali. A queste risorse sono state garantite quelle del sociale , trasporti, sport e incrementata sia pure di poco il settore della cultura. Desidero ricordare a tutte le parti politiche che il bilancio e estremamente rigido. Quindi è del tutto irreale promettere come fa il candidato Marsilio bilanci regionali con maggiori risorse disponibili. La capacità al contrario sta nella progettualità e in un rapporto con un governo competente e disponibile che oggi non c è. Nel passato grazie alla norma per l 'Abruzzo fatta dai governi di centrosinistra, la nostra Regione ha evitato il dissesto e garantito le risorse per i servizi essenziali. Così come grazie a quella collaborazione sono state messe in campo le risorse del Masterplan cui nessun partito della destra credeva. Ecco suggerisco un confronto e un attivismo su questi punti così importanti e non su risorse aggiuntive regionali che si tradurrebbero solo in nuove tasse».
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