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Pescara, 23/11/2024
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Data: 03/01/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Speciale pensioni - Pensioni: età per l'uscita, tagli e tasse. Che cosa prevede la manovra nel 2019, quali sono le novità, dove sono gli intoppi. Cinque mesi in più per la vecchiaia

PESCARA In attesa di Quota 100, dal primo gennaio sono in vigore diverse novità in materia previdenziale, dai tagli agli assegni più alti al nuovo meccanismo di raffreddamento degli adeguamenti delle pensioni oltre tre volte il minimo. QUOTA 100 Le nuove regole per l'uscita anticipata con 62 anni di età e 38 di contributi, con una platea potenziale di 315mila lavoratori di cui circa il 40% (123mila) nel pubblico e uno stanziamento di 3,97 miliardi nel 2019 che salgono a circa 8 nel 2020 e 21, saranno introdotte con un decreto legge, previsto a metà gennaio, che conterrà anche il reddito di cittadinanza. Per quota 100 va previsto però il meccanismo delle finestre che prevede un posticipo di tre mesi dalla maturazione dei requisiti per i privati (prima uscita aprile 2019) e di sei mesi per i dipendenti pubblici (prima uscita luglio 2019). Previsto anche un divieto di cumulo con il reddito di lavoro oltre i 5 mila euro netti l'anno fino a un massimo di 5 anni, cioè fino al raggiungimento dell'età di vecchiaia.
PEREQUAZIONE OLTRE TRE VOLTE IL MINIMONon torna l'adeguamento pieno dell'assegno all'inflazione, ma cambiano lievemente le percentuali di quella in vigore fino a quest'anno. Per gli assegni fino a tre volte il minimo (1.522 lordi al mese) il recupero è pieno mentre per quelle superiori sono fissate fasce con recuperi calanti dal 97% al 40% dell'inflazione.
TAGLI PER GLI ASSEGNIOLTRE 100.000 EUROPer cinque anni i trattamenti superiori a 100.000 euro lordi annui, circa 24mila, sono ridotti del 15% per la parte eccedente i 100.000 fino a 130.000 euro; del 25% per la parte tra i 130.000 euro e i 200.000 euro; per il 30% per la parte eccedente 200.000 euro fino a 350.000 euro; del 35% tra i 350.000 euro e i 500.000 euro e del 40% per la parte eccedente 500.000 euro. Il taglio non scatta sugli importi interamente in regime contributivo.
VECCHIAIA A 67 ANNIAumenta di cinque mesi il requisito per la pensione di vecchiaia (67 anni) e, in attesa di quota 100 e del congelamento degli effetti dell'aumento dell'aspettativa di vita, si andrà in ritiro anticipato solo se si hanno almeno 43 anni e tre mesi di contributi (42 anni e tre mesi le donne).
BLOCCO ASPETTATIVA VITA ANTICIPATEArriverà quindi subito lo stop e si potrà andare in pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi indipendentemente dall'età, ai quali si aggiungeranno tre mesi di finestra mobile quindi di fatto con 43 anni e un mese di contributi, con un vantaggio di soli due mesi.
PROROGA APE SOCIALE E OPZIONE DONNAIl provvedimento allo studio del Governo prevede il proseguimento della misura che consente agli over 63 in difficoltà di avere un sussidio in attesa dell'età di pensione e di quella che permette l'uscita anticipata alle donne con almeno 35 anni di contributi nate entro il 1959 a fronte del ricalcolo della pensione con il metodo contributivo. Si applica la decorrenza di un anno.
PACE CONTRIBUTIVAIn arrivo anche la possibilità per chi è interamente nel regime contributivo di riscattare, probabilmente in massimo 60 rate senza interessi, i periodi «per i quali non sussista obbligo contributivo» (come ad esempio i congedi parentali). La sperimentazione è biennale.
SPINTA A STAFFETTA, MINI-INCENTIVI A CHI ASSUME GIOVANISi lavora a uno sgravio contributivo, collegato a un apposito fondo di garanzia (che si potrebbe attivare coinvolgendo Cdp).
SCIVOLO DI TRE ANNI CON I FONDI DI SOLIDARIETÀSi dovrebbe prevedere anche la possibilità per i fondi di solidarietà bilaterali (di imprese e sindacati) di finanziare, volontariamente, la contribuzione mancante per arrivare a quota 100, con uno scivolo aggiuntivo fino a 3 anni.
FLAT TAX PER PENSIONATI DALL'ESTEROTassazione fissa al 7% per 5 anni per i pensionati che vengono o ritornano dall'estero e trasferiscono la residenza in una delle regioni del sud, abruzzo compreso.
GOVERNANCE INPS-INAILNel decreto infine potrebbe trovare spazio la riforma della governance di Inps e Inail, con il ritorno ai cda (4 o 6 esperti più il presidente). Massimo De Felice scade nel 2020, Tito Boeri termina il mandato a febbraio. I due potrebbero decadere a scadenza o automaticamente, con conseguente commissariamento immediato e cambio della guardia nei due enti. In ogni caso si starebbe valutando una proroga per Boeri per gestire l'avvio di Quota 100 e reddito di cittadinanza.

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