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Pescara, 24/07/2024
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Data: 05/01/2019
Testata giornalistica: Il Centro
La piaga dell'evasione - Abruzzo, mancano 2,5 miliardi di tasse. Ma siamo la regione più "virtuosa" del Sud. A livello nazionale sottratti al Fisco 113 miliardi, praticamente due manovre

PESCARA Per ogni 100 euro versati al Fisco, in Abruzzo, ce ne sono 19 che restano nelle tasche degli evasori fiscali. A rivelarlo è un'indagine del Centro studi della Cgia di Mestre, ad appena 4 giorni dall'entrata in vigore dell'obbligo di fatturazione elettronica, che nelle intenzioni del legislatore dovrebbe contribuire a ridurre il fenomeno dell'evasione fiscale.
IN ABRUZZO. Nella nostra regione il denaro sottratto al fisco, secondo la Cgia di Mestre, che ha elaborato dati Istat riferiti al 2016, ammonta dunque a quasi un quinto del gettito totale. In termini assoluti parliamo di 2 miliardi e 543 milioni che non potranno essere utilizzati per sostenere la sanità, la scuola, i trasporti pubblici; servizi di cui anche gli evasori usufruiscono.DUE MANOVRE. A livello nazionale , sempre nel 2016, l'evasione stimata è stata del 16%. Ciò vuol dire che l'Abruzzo si posiziona tre punti sopra la media nazionale, ma tre punti sotto la media delle regioni del Sud. La media del Centro Italia, grosso modo, è sovrapponibile a quella nazionale. Le regioni più virtuose sono al Nord, dove la media dell'evasione fiscale è del 13,3%. In termini assoluti, invece, sono stati 113,3 i miliardi di euro che nel 2016 sono stati sottratti all'erario. Vale a dire, più di due manovre economiche messe insieme.
LA CLASSIFICA DELL'EVASIONE. A livello regionale le realtà più problematiche sono la Calabria, dove la stima di evasione è al 24,2% (3 miliardi e 332 milioni), la Campania (23,2%, con 10 miliardi di tasse evase), la Sicilia (22,2%, pari a 8 miliardi di tasse non versate), la Puglia (al 22%, con un'evasione pari a 6,7 miliardi). Nelle regioni del Centro-Nord, invece, la situazione desta meno preoccupazioni. Al primo posto delle virtuose c'è la provincia autonoma di Bolzano, dove l'evasione è solo" del 12% (1,1 miliardi di euro), Seguono la Lombardia (12,5%, pari 19 miliardi di euro evasi, il dato assoluto più elevato). In Veneto il tasso di evasione si attesta al 13,8% (9 miliardi), nella Provincia autonoma di Trento e in Friuli Venezia Giulia scende al 13,3% (un miliardo). A livello assoluto, dopo la Lombardia, seguono il Lazio, che a livello percentuale è fermo al 15,4 , dato che tradotto in soldoni significa più di 12 miliardi di euro, la Campania, Emilia Romagna e Toscana (poco più di 9 miliardi di euro).
TROPPE TASSE. «Per combattere questa piaga sociale ed economica», sostiene il coordinatore dell'Ufficio studi, Paolo Zabeo, «la strada da percorrere è una sola: ridurre il peso del prelievo fiscale. In altre parole, pagare meno per pagare tutti. Ovviamente gli evasori seriali vanno perseguiti e messi nelle condizioni di non farlo più, ovunque essi si annidino, ma attenzione a non fare di tutta l'erba un fascio. Purtroppo, esiste anche un'evasione di sopravvivenza, diffusa in particolar modo al Sud, per cui non pagare le imposte ha consentito in questi ultimi anni la salvaguardia della continuità aziendale e di molti posti di lavoro».
BUROCRAZIA PESANTE. «Per semplificare i rapporti con il fisco e ridurre le possibilità di evasione», dichiara invece il segretario della Cgia, Renato Mason, «occorre ridurre anche il numero di adempimenti fiscali che, invece, rischiano di aumentare ancora. Non dobbiamo dimenticare che i più penalizzati da questa situazione sono le piccole e micro aziende che, a differenza delle realtà più grandi, non dispongono di una struttura amministrativa in grado di farsi carico autonomamente di tutte queste incombenze».

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