TERAMO Sit-in sotto la neve dei pensionati contro la manovra del governo. Si è svolto ieri mattina davanti alla prefettura ed è terminato con l'incontro di una delegazione con il prefetto Gabriella Patrizi. «Abbiamo esposto le ragioni della protesta, della mobilitazione nazionale contro la decisione del governo di fare cassa sulle spalle dei pensionati che prendono 1.200 euro al mese netti, cioè ex operai, braccianti, ex impiegati», spiega Geppino Oleandro, segretario dello Spi Cgil che ha organizzato la manifestazione con Antonio Liberatori (Fnp-Cisl) e Sabatino Di Sabatino (Uilp-Uil). E' stata infatti abolita la perequazione automatica che era stata faticosamente ripristinata dopo un blocco di dieci anni - a partire dal 1° gennaio 2019 - a seguito di un accordo fra governo Gentiloni e sindacati. Tutto questo si traduce nella perdita di 150 euro all'anno per i pensionati.«Abbiamo rappresentato al prefetto la necessità di cancellare la norma. Infatti la manovra finanziaria appena approvata dal governo riduce la rivalutazione per tre anni (dal 2019 al 2021) per le pensioni d'importo superiore a 1.540 euro mensili lordi. Sottrae nei fatti 2,5 miliardi dalle tasche dei pensionati. Ma la perdita per loro è addirittura superiore, in quanto è esponenziale, maggiore di anno in anno», aggiunge Oleandro, A questo si aggiunge un'altra richiesta: «Stiamo chiedendo da anni una legge sulla non autosufficienza, siamo rimasti unico Paese d'Europa a non averla. C'è bisogno di una legge che preveda aiuti economici ma anche il finanziamento di una rete di servizi residenziali, semiresidenziali e domiciliari, che dia risposta ai non autosufficienti ma anche alle loro famiglie, spesso duramente provate».