PESCARA«Chi vota Marco Marsilio consegna l'Abruzzo alla destra romana». La due giorni di selfie con Matteo Salvini è finita da pochi minuti quando Giovanni Legnini, candidato presidente per la Regione Abruzzo, dirama una nota politica che è un attacco frontale agli avversari. Un attacco che non ha precedenti.«La visita del Ministro Salvini in Abruzzo dimostra che non c'è più una coalizione di centrodestra ma di destra», è l'incipit della nota di Legnini che entra nel merito della due giorni, culminata con la protesta aquilana, e formula una sintesi politica di quanto sta accadendo: «Non una parola sul perché l'Abruzzo, secondo loro, dovrebbe essere governato da un candidato presidente, il senatore Marsilio, uomo della destra romana paracadutato in Abruzzo, in virtù di spartizioni tra i partiti lontanissime dall'Abruzzo e dai suoi problemi», sottolinea Legnini rinfrescando la memoria ai salviniani che oggi fanno da traino a Marsilio: «Non lo diciamo noi ma è stato il leader della Lega abruzzese, l'onorevole Bellachioma, in un'intervista del 31 ottobre 2018, a dichiarare che "Marsilio non è abruzzese e il messaggio che potrebbe andare all'elettorato è che nessuno è stato capace di trovare un conterraneo. L'Italia agli italiani e l'Abruzzo agli abruzzesi. Questo mi sembra evidente". Condividiamo la posizione di Bellachioma», afferma Legnini che tira le somme: «Il 10 febbraio chi voterà Lega non voterà Salvini ma Marsilio: la scelta sarà tra un romano, l'inconcludenza dei 5 Stelle e di chi li rappresenta in Abruzzo e un candidato Presidente, voluto dalla maggioranza dei sindaci abruzzesi e da moltissimi cittadini e sostenuto da un'ampia alleanza di liberali e progressisti, cattolici democratici e popolari, in grado di dar vita a una grande stagione di governo che dia forza e autorevolezza alla nostra regione». Oggi alle 11, Legnini inaugura la sua sede in via Piave a Pescara e presenta i nomi della lista del Presidente.